19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Vino e cucina

A Pollone, da Sergio Vineis, l'unica stella Michelin del Biellese

Da diversi lustri il Patio di Pollone rimane un ristorante di riferimento primario per la Provincia di Biella, tra i migliori locali piemontesi in senso assoluto.

POLLONE – «E' uno dei pochi ristoranti ugualmente piacevoli in tutti i periodi dell'anno. Caldo e accogliente d'inverno, fresco e immerso nel verde e nel silenzio d'estate, poetico nelle stagioni di mezzo...» Così si recita sulla Guida de L'Espresso di qualche anno fa, e non si può che confermare quanto scritto da chi da queste parti è di casa e che di conseguenza conosce bene questa bella situazione, dove la cucina non cessa di progredire, seguendo il filo delle stagioni.

OLTRE 25 ANNI DI STORIA - In un periodo frenetico e isterico, pregno di continui cambiamenti di indirizzo civico e di indirizzo culinario, entrare in un locale gestito da oltre 25 anni dallo stesso chef è diventata una notizia. Che questo si fregi anche di una stella Michelin da ormai un dozzina d'anni rappresenta la certificazione che qui tutto quanto scorre in maniera confortante, perché evidentemente questa cucina mette d'accordo sia il pubblico che la critica.

IL BIANCO, IL ROSSO, IL VERDE - I muri non si spostano facilmente, quindi molti riferimenti si ritrovano velocemente. L'edificio è quello, il giardino e il parcheggio pure. L'interno è stato moderatamente "aggiustato" , ma mantiene le caratteristiche  di sempre, appunto : caldo d'inverno e fresco d'estate, quando si potrà pranzare o cenare anche in terrazza. C'è molto bianco all'interno, che si alterna piacevolmente con il calore del rosso mattone. C'è molta cura nell'apparecchiatura della tavola, così come nella compilazione dei menù e della carta dei vini, dove la presenza dei molti vini così detti "naturali" farà la felicità dei cultori della materia specifica. C’è molto green invece nei piatti, colore delle origini della cucina vegetariana che Vineis sperimentava già 30 anni fa.

EVOLUZIONE MODERATA - La cucina di Sergio Vineis non è cambiata molto nel corso degli anni, si è semplicemente e naturalmente evoluta. Anni in cui il riconoscimento della critica e delle guide ha confortato il suo lavoro ai fornelli. Ma è soprattutto il gradimento da parte del pubblico che ha consentito a questo chef modesto e capace, di superare indenne un ventennio fitto di trappole per questa categoria.

BELLO E BUONO - Negli anni è rimasto fedele alle consolidate armonie nei sapori, rotondi e suadenti, progredendo naturalmente grazie a qualche piccolo appoggio di tecnologia che ha ovviamente contribuito a mantenere aggiornata una linea di cucina personale quanto condivisibile. Quindi tanto buon senso, senza fossilizzarsi, come è evidente leggendo i vari menù, dove le verdure, il pesce, la carne e le paste fresche non seguono sentieri troppo battuti ma ne percorrono altri, con originalità e sicurezza. Molto belle e moderne anche le presentazioni degli alimenti nel piatto. Come direbbe Gualtiero Marchesi: se un piatto è bello, normalmente sarà anche molto buono.

SERVIZIO VINI PERSONALIZZATO - Al capitolo vini avrete una bella sorpresa, se non conoscete ancora questo locale, perché Michela è una giovane e preparatissima sommelier professionista che non esiterà ad abbinare ogni singolo piatto con un adeguato calice di vino. Ma non solo vino, perché se ci vorrà una birra o un tè, quello vi servirà, contribuendo a vivacizzare imprevedibilmente la vostra giornata. Un giornata di grande senso gastronomico, come si può notare osservando i piatti di Sergio Vineis e del suo giovane figliolo, Simone, già ai fornelli appena diciottenne.