29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Mangiare in città

Dai fratelli Costardi a Vercelli, non solo per un risotto

Dentro l’Hotel Cinzia, nella cintura periferica di Vercelli, si cela uno dei migliori ristoranti della zona, e anche del Piemonte.

VERCELLI- Ci fu un tempo nel quale i ristoranti d’albergo venivano osservati dai gourmet più attenti come degli esercizi dediti alla somministrazione di alimenti e bevande da cui tenere le debite distanze. Luoghi buoni se ci si fermava una notte per dormirci usufruendo del servizio ristorativo solo se non si aveva il tempo e la voglia di uscire a cercare un ristorantino di qualità o una trattoria confidenziale dove rilassarsi. Poi le cose cambiarono, e ormai da una dozzina d’anni sono molti i casi in Italia dove sotto il medesimo tetto si può trovare una sistemazione buona per dormire ma anche per mangiare, e questo Hotel Cinzia ne è un esempio rilevante.

UNA VENTINA DI RISOTTI DIVERSI - Proprio dove non è lecito aspettarselo, dentro un hotel periferico della città del riso. Si, dentro un albergo, apparentemente senza grosse pretese, ma dipinto con colori talmente intensi da non poter passare inosservati, né i colori,  né l’albergo. Come neppure l’insegna che recita «Risotteria», indicando senza dubbi quale sia il tema più eseguito ai piani di cucina dai fratelli Costardi, che si sono specializzati proprio in questo piatto tipico della zona, declinandolo poi in infinite variazioni, eseguiti e serviti dopo venti minuti dall’ordinazione, anche per una sola persona, dettaglio non secondario, perché consente di gustare anche più risotti diversi allo stesso tavolo.

NON SOLO RISO - Risotti, menù tematici ed effetti speciali a sorpresa non sono mai mancati, ma anno dopo anno, l'appuntamento con la cucina d'autore di Manuel e Christian Costardi si rivela sempre con maggiore concretezza nel piatto. Alla carta non mancheranno interpretazioni di alcuni classici della tradizione piemontese, ma anche sul tema ittico Christian sa il fatto suo, a partire da grandi variazioni personali di crudo di pesce e crostacei. A questo va aggiunto un plus, un filone artistico applicato alla composizione dei piatti, perché Vercelli è anche città d'arte e sede del Guggenheim italiano.

MANUEL E LA PASTICCERIA – E’ il più giovane dei due fratelli a occuparsi del comparto pasticceria, ma in maniera tutt’altro che classica, bensì andando a sondare sapori e consistenze inusuali, proprio in una disciplina dove è la precisione il fondamento di una buona riuscita, mentre invece Manuel sperimenta il settore zuccherato al limite della divertente provocazione, utilizzando anche tecniche molto moderne, ma quel che conta è il risultato, ormai certo con il passare del tempo; l’esperienza aiuta. Non a caso, questa è l’unica tavola vercellese ad essere premiata ormai da anni con una stella Michelin.

SERVIZIO E CARTA DEI VINI – Sarà Elisa Bellavia ad indicarvi il percorso, tra le pagine del copioso menù, articolato in maniera originale, e che va quindi spiegato, così come preziose saranno le indicazioni per portarvi ad una scelta opportuna di un vino, da individuare nella sempre più spessa carta dei vini, ma la giovane e premiatissima sommelier non mancherà di consigliare al meglio cibo e vino, non facendo mai mancare a nessuno il suo sorriso contagioso, per tutta la durata di un pranzo o di una cena.

DA NON PERDERE -  I «must» sono ovviamente i risotti, ma in mezzo alla vasta gamma proposta ce ne sono almeno un paio che hanno avuto un riscontro popolare superiore alla media, anche per l’originalità della presentazione, perché serviti dentro a barattoli americanizzati, stile «Campbell’s soup» di Wharoliana memoria. Quello "alla carbonara" va ad affiancarsi senza timori al già notissimo e riuscitissimo "pomodoro e basilico", ma anche gli altri divertono e appagano lo stomaco. Del resto, se l'insegna recita "risotteria" è lecito aspettarsi questo, ma non solo questo.