28 marzo 2024
Aggiornato 20:00
Sanità

Nuovo ospedale, Chiamparino taglierà il nastro

Il centrodestra di Pichetto scettico sulle riforme annunciate: «La delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera è una scelta di questa amministrazione».

BIELLA - Venerdì mattina il presidente della Regione Sergio Chiamparino, accompagnato dall’assessore alla Sanità Antonio Saitta saranno in visita all’ospedale di Biella. Un’occasione oltre che per inaugurare il nuovissimo ed avanzato nosocomio, anche per tornare a parlare di riforma sanitaria.
Chiamparino ha dato poco dato il via alla riforma del piano sanitario, sottolineando come «i dati in nostro possesso dicono che la produzione sanitaria reparto per reparto è bassissima. Bisogna ridurre i primariati, aumentando la produzione con reparti più forti e alla fine il vantaggio sarà soprattutto per i malati, oltre che per le casse regionali». Il che si coniuga e traduce – secondo la maggioranza di governo - con  maggiore assistenza domiciliare, più assistenza territoriale, meno primariati, meno ospedalizzazione.

OPPOSIZIONE SCETTICA - Dai banchi dell’opposizione, invece, Gianluca Vignale (Forza Italia) ha fatto notare come «già l’assessore Valpreda, che stimavo, parlava una riorganizzazione interna necessaria, che riducesse i primariati. Sennonché Valpreda non ha più fatto l’assessore e quindi il centrosinistra ha nominato 184 nuovi responsabili di struttura complessa. Negli ultimi quattro anni, il centrodestra ne ha nominati praticamente zero, tanto che il consigliere Boeti chiedeva nuovi primariati».
Il centrodestra in Regione, guidato dal biellese Gilberto Pichetto in qualità di capogruppo, con Vignale ha lamentato poi una quasi inesistente comunicazione e discussione sulle scelte prese. «Sul tema della comunicazione delle decisioni al consiglio - racconta Vignale - c’è stata un’estrema scorrettezza istituzionale da parte di assessore e giunta. Noi abbiamo avuto copia della delibera solo quando l’assessore era già a Roma per discuterla». La minoranza poi precisa: «La delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera è una scelta di questa amministrazione e non, come decine di volte ripetuto, dettata da 'imprescindibili esigenze normative' come peraltro scritto nell’unico documento che ci hanno consegnato».