20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Clima

Ancora bel tempo... peccato sia gennaio

Con il vento di Foehn settimana di temperature miti. Non è inusuale, ma sulle variazione climatiche occhio ai dati degli ultimi anni.

BIELLA - La Società Meteoreologica Italiana -  autorevole associazione guidata da uno degli esperti più noti e amati dal pubblico nazionale, Luca Mercalli – parla chiaro: il bel tempo sul Piemonte è destinato a tirare avanti per tutta la settimana. Bella notizia se non fosse gennaio, e al di là delle paturnie meteoropatiche, un po’ di freddo di questi tempi non guasterebbe. E invece il vento di Foehn che domenica ha regalato una giornata quasi primaverile al Biellese ci accompagnerà ancora per qualche giorno. Mentre nel resto del Nord già da oggi le temperature, seppure accompagnate dal sole, cominceranno a scendere, nel Nord Ovest si assisterà ad un perdurare di questa primavera anomala.

Freddo solo di notte
A Biella città, la colonnina di mercurio scenderà sotto lo zero, e di poco, solo nelle ore notturne e solo a inizio settimana, da giovedì in poi le medie torneranno invece a salire, con picchi a centro giornata compresi tra i 9 e i 13° tra venerdì, sabato e domenica. Anche a Bielmonte, si potrà arrivare a toccare gli 11° diurni: e la neve diventa sempre più un miraggio lontano, concretizzabile solo da metà mese in poi.
In un periodo in cui il dibattito pubblico sul cambiamento climatico è sempre più acceso, sorgono spontanee le domande su avvenimenti di tale origine: tuttavia la mitezza di inizio anno si può catalogare più come un evento straordinario che come un campanello d’allarme. Alla sua origine, infatti, si trova il già noto vento di Foehn, che arriva dal Nord Europa freddissimo, scarica neve appena aldilà dell'arco alpino, ma si converte al caldo scendendo sulla Pianura Padana. Niente di nuovo dunque, da tener sott’occhio invece gli aumenti costanti delle temperature che riguardano l'intero Paese nel corso di tutto l'anno solare.
Ne parla anche la Relazione 2014 Ambiente Piemonte, realizzata da Regione ed Arpa, che raccoglie dati sensibili su clima, aria, acqua e sostenibilità ambientale. Il riscaldamento globale trova conferma nei numeri: il 2013 è stato più caldo e piovoso rispetto alla media di riferimento (dal 1971 al 2000), ponendosi al 14° posto negli ultimi 56 anni. L’anomalia positiva è stata di circa + 0,6°, con il mese di dicembre da record, dove soprattutto le temperature diurne sono state mediamente quasi 2,5° al di sopra della norma.

Piogge 2013, numeri da record
In aumento anche la precipitazione annua superiore di circa il 13% rispetto alla norma climatica, grazie soprattutto alle piogge primaverili. In questo quadro torna a spiccare il dicembre 2013, subissato dalle precipitazioni - in particolare nei giorni attorno al 25 dicembre con un surplus pluviometrico pari al 122% - e risultato il terzo mese più umido del 2013, quando gli spetterebbe invece la palma di mese più secco. Piogge abbondanti, e si era notato, anche per l’estate 2014, la sesta più piovosa degli ultimi 57 anni.
A tutto ciò si somma la percezione diretta anche di eventi estremi che hanno interessato il territorio piemontese: grandi alluvioni nel 1994 e nel 2000, episodi temporaleschi fuori dal comune con effetti a volte devastanti sull'ambiente, lunghe siccità dal 2001 al 2004, a cui si sono contrapposti inverni con nevicate fuori dal comune nel 2008/2009 e nel 2009/2010. Ed ora ci si chiede cosa ci aspetta per il nuovo anno.