20 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Museo del territorio

Archeologia al museo

Due appuntamenti tra storia della lana e reperti inediti.

BIELLA - La pintadera è un antico stampo con motivi incisi su una superficie piana utilizzato per decorare e tingere l'epidermide, e per estensione anche i tessuti o altri materiali. Se ne può vedere un esemplare al Museo del Territorio, a dimostrazione del legame tra la tradizione tessile locale e l'archeologia, nella quale i richiami alla tessitura, alla tintura, all'intreccio sono molteplici e connessi ad interessanti pratiche e miti arcaici.

Proprio sull'archeologia il Museo ha molto da dire, in attesa dell'apertura al pubblico delle nuove collezioni archeologiche che andranno ad ampliare l'offerta dell'allestimento con reperti inediti, nei prossimi giorni due appuntamenti proietteranno gli amanti dell'arte nel passato remoto, grazie all'intervento delle esperte Angela Deodato e Giuliana Morena.

Si comincia domenica pomeriggio con il laboratorio «Dalla pecora al vestito», un focus che racconta proprio la vicinanza tra la storia della lana e la cultura biellese. L'intreccio, la filatura, la tessitura e la tintura nelle civiltà antiche verranno raccontanti con un percorso di circa un'ora durante il quale le due archeologhe approfondiranno i temi con la lettura di miti e tradizioni risalenti alla cultura egizia, a quella romana e a quella medioevale.

Al Museo del Territorio, fra l'altro, sono esposti, accanto all'antichissima pintadera, altri attrezzi per filare, e scolpito nella pietra si trova  il nome del più antico fabbricante di mantelli tutt'oggi conosciuto, vissuto a Biella duemila anni fa.

Il laboratorio, aperto dalle 16, farà da prologo alla conferenza di martedì 13, alle 21, nella quale verranno illustrate in anteprima le collezioni archeologiche inedite del museo: dalle monetiere di Quintino Sella, ai reperti di Ruta, Amosso e Roccavilla.