20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Imprese 2.0

La carica delle startup innovative

Sono più di 3mila in Italia, di cui 243 piemontesi. E anche Biella ci mette del suo con Mydoctorplus, Lanieri e Koodit. Tre aziende su quattro hanno la ferma intenzione di accrescere il proprio personale nel corso del 2015.

BIELLA - Italiane di nascita ma internazionali per passione; piccole ma con tanta voglia di crescere; pronte a scommettere sul futuro anche mettendo mano al portafoglio. Sono alcune delle caratteristiche delle oltre 3 mila startup innovative italiane che emergono dall’indagine promossa da Unioncamere e ministero del Lavoro e realizzata da Swg.

In giro per il Belpaese - Si trovano a Trento come a Napoli, a Cagliari al pari di Padova, nell'Italia delle disparità loro non guardano e hanno una voglia di fare impresa contagiosa. Le imprese di capitali che lavorano allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico – questa la definizione che permette di entrare a far parte dell'apposita sezione speciale del Registro delle imprese – si moltiplicano a vista d'occhio. Sono già più di 3.200 e destinate ad aumentare rapidamente. In Piemonte il Registro ne conta 243, e la regione si posiziona al quarto posto a livello nazionale, preceduta solo da Lombardia (740), Lazio (322) e Emilia Romagna (382). Alla Camera di Commercio di Biella ne risultano iscritte tre, ma il fermento e le iniziative locali in ambito di nuova imprenditoria, principalmente giovane, fanno ben sperare. Inoltre va precisato che l'iscrizione al Registro richiede particolari requisiti, quindi il campo si può allargare vistosamente se usciamo dai laccioli burocratici e ci riferiamo invece a tutto il mondo delle startup. Sulle tre imprese formalmente catalogate comunque c'è già molto da dire: si chiamano Mydoctorplus, Lanieri e Koodit e fotografano alla perfezione l'identikit nazionale della startup innovativa, ovvero un microcosmo giovane, dinamico, spesso legato al mondo del web e ad alto tasso social.

Un mondo in rete - Partendo proprio dal web le tre attività, seppur diverse, sono accomunate dallo sfruttamento attento e sottile delle chance in arrivo dalla rete. Mydoctorplus è un sito dall'idea geniale, se cerchi un dottore basta indicare la tua patologia o la specialità di riferimento e te lo trova, ad una distanza decente in base al tuo luogo di residenza, segnalandoti anche costo e date disponibili. Lanieri ha sviluppato un concept innovativo per la sartoria che sta rivoluzionando il modo di dire made-to-measure attraverso la possibilità di ordinare un capo fatto su misura direttamente online e di riceverlo a casa, il tutto con i migliori tessuti italiani.

Chi sono - Koodit, infine, coniuga lo sviluppo di applicazioni e siti web a lavori di design audio e grafica. Il suo team di under 25 lavora a stretto contatto con altre imprese giovani, come V2 attiva nell'abbigliamento con cui a siglato una recentissima partnership lavorando al catalogo della collezione SS 2015 del brand appena presentato nel negozio biellese. Tre esempi che sicuramente faranno da apripista ad altri imprenditori intraprendenti desiderosi di trovare il loro spazio ed andare ad aggiungersi alle copiose fila degli startupper che già popolano lo stivale. Di questi, ci dice l'indagine, oltre tre quarti è attivo nel settore dei servizi, poco più del 18% nell’industria e il 4% nel commercio. Più nel dettaglio, quattro imprese su 10 operano nelle attività terziarie più fortemente legate alle nuove tecnologie come produzione di software, consulenza informatica e servizi di informazione, mentre una quota del 16,7% si occupa di ricerca&sviluppo. All’interno del settore manifatturiero, la prevalenza va all’ICT, ossia a quei comparti che sviluppano la parte hardware (fabbricazione di computer) e le altre tecnologie di base (strumentazioni elettriche ed elettroniche).

Obiettivo cresce - Tre su quattro, poi, hanno la ferma intenzione di accrescere il proprio personale nel corso del 2015. Lo cercano, però, di profilo altamente qualificato, prevalentemente con formazione ingegneristica e scientifica, e già sanno che, in 6 casi su 10, avranno enormi difficoltà a trovare la persona giusta. Questa voglia di fare impresa, che parla un linguaggio giovane, dinamico e ipertecnologico, e si muove a suon di byte, si lamenta però di una burocrazia asfissiante e di un credito avaro. Il problema emerge sia dai dati ufficiali della sezione speciale del Registro delle imprese delle Camere di commercio, sia da una specifica indagine promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro nell’ambito del Sistema Informativo Excelsior, tanto che Il segretario generale di Unioncamere Claudio Gagliardi conta di portarlo all'attenzione della VI e X Commissione della Camera dei deputati in una apposita audizione.