26 aprile 2024
Aggiornato 21:00
La battaglia

Poste del Favaro, 400 no alla chiusura

Rosso e Moscarola promuovono una petizione contro la decisione dell'azienda. Documento presentato al sindaco Cavicchioli

BIELLA - Sono state raccolte circa 400 firme in calce alla petizione che domanda a Poste Italiane di non chiudere l'ufficio del Favaro. La petizione sarà consegnata al sindaco Marco Cavicchioli, che potrà utilizzarla per dare forza alle richieste del quartiere nel corso delle trattative con i dirigenti biellesi delle Poste. A promuovere la raccolta di firme sono stati due consiglieri comunali, Simone Rosso di Biella in Comune e Giacomo Moscarola della Lega Nord, e l'assessore Francesca Salivotti, divisi dagli schieramenti politici ma questa volta uniti dalla battaglia comune a favore del loro territorio di residenza. Tutti e tre infatti vivono in Valle Oropa.

Il documento - «L'ufficio postale di Favaro - si legge nel testo della petizione - assicura un servizio indispensabile ai tanti anziani che abitano nella borgata e rappresenta un fondamentale presidio per tutti i residenti.  A Favaro non sono presenti sportelli bancomat così come nessun altro tipo di servizio che consenta il prelievo della pensione o il pagamento di bollettini. La soppressione totale dell'ufficio risponde unicamente a logiche di riduzione dei costi e non tiene conto dei disservizi e delle pesanti ricadute sulle vite dei residenti».

Il punto - La presenza dello sportello postale è importante e indispensabile per contrastare il fenomeno di impoverimento di servizi che colpisce in particolare le aree più distanti dal centro. Senza servizi adeguati, come sappiamo, lo spopolamento di questi quartieri diventa una conseguenza inevitabile. Con la chiusura dello sportello di Favaro, l'ufficio postale più vicino diventerebbe quello di Cossila San Grato o quello di Biella centro. Questa la sintesi dei promotori dell'iniziativa. «Per i tanti abitanti anziani, che ora possono provvedere da soli al ritiro della pensione o al pagamento dei bollettini, la chiusura delle Poste di Favaro coinciderebbe con una limitazione importante della loro autonomia» spiegano infatti i consiglieri comunali, aggiungendo: «La maggior parte di loro avrebbe bisogno dell'aiuto di un familiare o di un amico per riuscire a fare quello che ora può fare da solo».