29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Indagine 2014

Commercio a Biella, ancora segnali negativi

Campione di circa 60 unità. Le tiepidi speranze di Fortolan e di Novaretti di agganciare l'annunciata ripresa economica: «Opportunità con l'Expo di Milano»

BIELLA - Nel secondo semestre 2014 il settore commerciale della provincia di Biella mostra ancora segnali di difficoltà per quanto concerne l’andamento di tutti i principali indicatori analizzati. Questo quadro emerge dalle due indagini relative all’andamento congiunturale delle imprese biellesi appartenenti ai settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione, riferite al terzo e al quarto trimestre del 2014, effettuate dalla Camera di Commercio di Biella nell’ambito dell’analisi congiunturale realizzata a livello piemontese, su un campione di circa 60 unità.

CAMERA DI COMMERCIO - «In provincia di Biella il commercio e la ristorazione, nella seconda metà del 2014, mostrano ancora i segni negativi della crisi. L'uscita da una recessione economica non è mai immediata, ci vorrà ancora del tempo perché la crescita economica mostri i suoi effetti nella capacità e nella propensione alla spesa degli italiani, biellesi compresi. E' quindi anche comprensibile perché le previsioni degli operatori siano così fosche per tutti gli indicatori. Il sistema camerale è al loro fianco per cercare di individuare degli strumenti di sostegno efficaci e anche per segnalare quelle opportunità che potrebbero fungere da volano, a cominciare dall'Expo di Milano che è davvero a brevissima distanza da noi» dichiara Andrea Fortolan, presidente della Camera di Commercio di Biella.

QUI, ASCOM - Il presidente dell'Ascom Biellese, Mario Novaretti, aggiunge: «Il momento è particolarmente difficile e la propensione alla spesa e al risparmio da parte delle famiglie biellesi vede momenti di grave difficoltà per l’eccesso di oneri di varia natura che gravano sulle famiglie stesse. Ritenevamo già un discreto successo il mantenimento delle aperture degli esercizi commerciali che, al termine delle ferie, preannunciavano di gettare la spugna. Questo non è avvenuto e quindi ci auguriamo che un leggero aumento della domanda possa soddisfare i loro sacrifici e le loro speranze».