29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Omicidio Matilda

Riaperto il caso della piccola Matilda

La Corte di Cassazione annulla il «non luogo a procedere» per Cangialosi. Fascicolo ora in Procura a Vercelli. Dieci anni fa la morte della bambina.

ROASIO - La clamorosa sentenza è arrivata in serata, dopo una giornata molto lunga per Elena Romani e per i suoi legali di fiducia. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla madre della piccola Matilda, e dai suoi avvocati Roberto Scheda e Tiberio Massironi. La sentenza emessa il giugno dell'anno scorso, con cui il giudice Paolo Bargero decideva il «non luogo a procedere» per Antonio Cangialosi, l’ex fidanzato di Elena Romani, la sola altra persona presente nell'abitazione dove dieci anni fa Matilda Borin è stata uccisa, a 22 mesi, con un forte colpo alla schiena, è stata annullata.

IL PUNTO - La vicenda prima di questo pronunciamento rappresentava un caso più unico che raro: una bimba di nemmeno due anni muore dentro una casa dove c'è la madre e il fidanzato, per un colpo ritenuto dalle perizie compatibile con un calcio. E prima la mamma e poi il compagno vengono ritenuti (attraverso iter giudiziari complessi) non colpevoli. Quindi?

INCHIESTA - Di fatto è stata accolta la richiesta del procuratore generale, che aveva proposto di annullare l’ultimo verdetto del giudice di Vercelli. Ora il fascicolo dell’omicidio della piccola Matilda Borin tornerà in Tribunale a Vercelli, nelle mani della Procura, ma affidato ad un diverso giudice che dovrà pronunciarsi su Antonio Cangialosi.