28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Al Piccolo Studio

Andare insieme a Enrico Letta a Vercelli

L'ex presidente del Consiglio sarà in visita a Vercelli per la presentazione del suo ultimo libro. L'incontro al Piccolo Studio dell'Abbazia di Sant'Andrea

VERCELLI - Su e giù per tutta Italia per presentare la sua ultima opera letteraria. Enrico Letta, ex presidente del Consiglio e personaggio politico, è anche uomo di lettere e proprio nella veste di scrittore sarà a Vercelli giovedì 14 maggio. Presenterà «Andare insieme, andare lontano» (il suo ultimo libro edito da Mondadori) nella cornice del Piccolo Studio dell'Abbazia di Sant'Andrea dalle 21.

Enrico Letta torna dopo oltre un anno di silenzio per raccontarsi. Lo fa prendendo spunto da un adagio africano che recita «se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi andare lontano devi farlo insieme». Una suggestione essenziale, considerata particolarmente adatta a descrivere l'orizzonte che l'Italia e l'Europa hanno dinanzi a sé. I contenuti del suo libro non descrivono il periodo e la sua avventura nella veste di capo del Governo né, tanto meno, sono un tentativo per cercare rivincite personali. Sviluppa, invece, una riflessione proiettata al futuro che, attraverso anche quell'esperienza, si sofferma su un'idea di comunità molto distante, per contenuti e stile, dall'attuale conformismo. Per Letta non esiste un solo momento positivo della nostra storia unitaria che non sia stato figlio di un progetto condiviso. L'Italia, dunque, dovrebbe riuscire a sfruttare al meglio le condizioni esterne positive create per l'anno in corso, coinvolgendo le migliori energie di cui dispone in un grande sforzo collettivo. Ciò per favorire una ripresa attesa da tanto tempo e per alleviare le ferite ancora aperte della crisi. Oltre ad aggredire quello che definisce «il più grave dei mali della società italiana», ovvero la mancanza di lavoro, in particolare per i giovani. Affrontare impegni di questa portata da soli è un'impresa cui nessuno può riuscire. L'Italia deve concedersi l'opportunità di dimostrare al mondo di essere "nazione" e "comunità", la capacità di unire virtù democratica e consenso. Le incognite sul futuro e le ragioni di apprensione sono tante. Altrettante, però, sono le opportunità di arricchimento reciproco e partecipazione. «Per coglierle c'è bisogno di tutto il pensiero pesante di cui siamo capaci».