28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
L'intervista

«Basta soldi all'aeroporto... E mai per la diga. Aiutiamo le imprese»

Il senatore democratico Gianluca Susta contrario ad altri investimenti su Cerrione e possibili spese in Valsessera: il tessile di qualità ha un futuro.

BIELLA – Basta soldi all'aeroporto di Cerrione. Mai un euro per la nuova diga in Valsessera. E sì ad aiuti per il sistema delle imprese, meglio se tessili. Ha le idee chiare, come al solito, su come utilizzare le risorse pubbliche nel nostro territorio, il senatore della Repubblica Gianlusa Susta, anche in un momento storico di crisi come quello che stiamo attraversando, pur con qualche segnale di ottimismo per una ripresa futura.

AEREI? NO, GRAZIE - «E' da anni che dico che spendere soldi per l'aeroporto di Cerrione è assurdo. La terza pista di Malpensa è già di fatto Caselle di Torino - sostiene il parlamentare - C'è inoltre da potenziare il traffico aereo di Genova, da sempre considerata la porta sul Mediterraneo. Quindi dove vogliamo andare, noi? Parliamo insomma di 5 aeroporti presenti in un'area geografica (Piemonte, Lombardia e Liguria) di circa 15 milioni di abitanti... Mi pare evidente che non ci sia spazio per Biella. Non davvero alcun ha senso. Far arrivare da noi i voli del '118'? Non basterebbe. E' assurdo creare piccoli surrogati. Se poi qualche persona, o gruppo di persone, con importanti disponibilità di denaro, vuole crearsi uno spazio per corsi e manifestazioni, nulla in contrario. Basta che non paghi la collettività».

DIGA, MAI - «Per fortuna non ci sono i soldi – dice l'ex sindaco della città di Biella -. Ma la guardia va tenuta alta, come fanno i volontari del 'Comitato no diga in Valsessera'. Perché spendere 350 milioni di euro per un nuovo invaso, che serve solo all'agricoltura, è folle. Fatto poi in un momento in cui l'agricoltura fa meno uso di acqua rispetto al passato, quando si utilizzava tra l'altro in misure ben diverse rispetto a quelle che vengono prospettare, solo per giustificare il nuovo mega invaso, è proprio fuori da ogni logica. Diciamoci quindi la verità, si vuole creare un business dell'energia idroelettrica? Bene. Decidiamo però che è strategico per il Biellese... Cosa che non credo proprio...».

TESSILE, SI' - «Ci sono segnali importanti di spazi di ripresa per il sistema tessile, di qualità - conclude Susta -. Un'eccellenza che ci ha resi famosi nel mondo e che può di nuovo dare lavoro e sviluppo. Proprio dai paesi dove molte aziende hanno delocalizzato, in passato, arrivano indicazioni importanti. Sì, di possibili e probabili interessi a investire ancora in Italia e nel Biellese, dove ci sono tradizioni e competenze. Si tratta di occasioni da prendere. Di spazi da conquistare, come il mercato che oggi si è ampliato grazie ai milioni di cittadini asiatici che vogliono comprare prodotti italiani. Da qui l'esigenza di investire i pochi soldi disponibili per il sistema imprese e per il territorio, incentivando formazione e ricerca».