28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
sacro e profano

Una passeggiata in Val Sesia, alla riscoperta del Sacro Monte di Varallo e del suo albergo

Uno degli spazi monumentali più ampi e meglio conservati di tutta Italia meritano il viaggio e la sosta nell'elegante Hotel contiguo

VARALLO - «Non si può essere né veri uomini né veri Cristiani se non si conosce il Sacro Monte di Varallo», parola di Vittorio Sgarbi, che non ha mai nascosto la sua passione per questo magico luogo e di conseguenza la particolare emozione che si vive durante una giornata trascorsa in "full immersion" dentro uno degli spazi monumentali più straordinari che il nostro Paese può offrire al turista, che sia maggiormente interessato al lato artistico o religioso.

A PIEDI O IN FUNICOLARE - Meglio a piedi, sicuramente meglio salire a piedi, da un lato o dall'altro, percorrendo la verdissima e lunga scalinata o oppure salendo tra le decine di cappelle affrescate e vivificate da centinaia di statue, ma per chi avesse problemi nell'affrontare le salite esiste anche un breve tratto di funicolare che porta su, nel cuore pulsante di questo luogo unico, e giustamente considerato il Santuario più importante del comprensorio Piemontese e Lombardo.

MOMENTI DI PACE E TRANQUILLITA' - Quarantacinque cappelle, ottocento statue, quattromila dipinti, e poi la fontana, gli spazi comuni, le scalinate, il Santuario vero e proprio, la cui lunga storia la possiamo riepilogare rileggendola qui, camminando in pace con il Mondo e con la terra, aspettando il fatidico mezzogiorno, orario in cui si possono sentire i primi profumi di buona cucina che escono dalla Casa del Pellegrino e dall'Hotel Sacro Monte, albergo degno della tanta bellezza e tranquillità che lo avvolge.

L'HOTEL SACRO MONTE - Ventiquattro camere e vasti spazi comuni, che nella bella stagione si prolungano nella fresca terrazza e nel curatissimo giardino. Il ristorante in estate non chiude mai (luglio e agosto) e il pranzo viene giustamente servito all'aperto, in un quadro generale che si armonizza magnificamente con quanto vissuto nelle ore precedenti, vagando con o senza ordine, tra le cappelle, i vialetti e le stradine con vista sulla Val Sesia e le montagne circostanti.

COSA MANGIARE -  Saziata l'anima pensiamo allo stomaco, leggendo la carta del ristorante, che in questa stagione propone un'irrinunciabile selezione di salumi tra cui il tipico "salame della duja", così definito nel menù, a beneficio di ogni turista che abbia poca dimestichezza con il gergo locale, che si farà capir bene anche con il carpione di trota, pesce che ritorna nei secondi nella classica versione "spaccata in due" al burro versato. Nel mezzo classici primi piatti della tradizione o pescati nel repertorio della cucina internazionale da grande albergo. Tra i secondi, spazio prioritario riservato alle carni, come è giusto che sia da queste parti: osso buco e scaloppine in testa, ma senza dimenticare qualche chicca gastronomica come le lumache, prima di affrontare qualche formaggio locale e la selezione delle torte fatte in casa. Tutti i piatti costano tra i 9 e i 15 euro. I dessert 4 euro.