19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Personaggi

Tutta Santhià al funerale di Mario Pistono

Una cerimonia funebre a cui hanno partecipato tantissimi santhiatesi, amici, componenti della direzione del carnevale, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell'ordine

SANTHIÀ - L'arrivo della bara e dei famigliari, l'inizio di una cerimonia nell'assoluto silenzio di una chiesa che già da parecchi minuti era colma di gente. È cominciato così il funerale di Mario Pistono, personaggio di rilievo della cultura e della tradizione della città di Santhià, deceduto lo scorso 15 giugno. Per l'occasione il Comune ha proclamato il lutto cittadino.

FUNERALE - Una cerimonia funebre a cui hanno partecipato tantissimi santhiatesi, dagli amici ai componenti della direzione del carnevale e delle compagnie e bande, dai rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell'ordine ai commercianti di corso Nuova Italia. In tanti hanno riempito la grande chiesa parrocchiale, stretti attorno al dolore della famiglia Pistono. Don Gian Paolo Turati nell'omelia ha posto più volte l'accento sull'operosità di un personaggio che appartiene alla comunità per quanto ha fatto nella sua vita. «Ci stringiamo tutti - ha detto il parroco - attorno alla sua famiglia. Ho due pensieri ora. Uno è rivolto al vangelo di oggi che parlava di serietà e rigore. Un concetto quasi in antitesi alla risata e al divertimento che creano comunità, laboriosità e valori nell'attività del carnevale. Il riconoscimento di tanta operosità orienta verso la gioia del vangelo». Il secondo pensiero è rivolto all'uomo. «Ho ancora davanti a me l'immagine di Mario seduto in un banco di lato, di un nonno attento al vangelo. Non bigotto ma una persona mite e sorridente. Aveva uno sguardo verso un altro orizzonte che adesso ha davanti a sé».

STORIA - Il cavaliere di gran croce Mario Pistono è stato un punto di riferimento per Santhià a cui ha lasciato un'eredità culturale tangibile. Ha contribuito alla nascita della biblioteca civica, alla creazione della galleria civica di arte moderna «Città di Santhià», all'organizzazione di mostre fotografiche, stagioni teatrali, rassegne di musica e convegni culturali. Soprattutto è stato l'instancabile protagonista del carnevale storico e delle tradizioni e del folclore cittadino.