28 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Guardia di Finanza

Finte strutture sanitarie per disabili. Sequestri e denunce

Operazione delle Fiamme gialle tra Biellese e Vercellese. Scoperto giro d'affari di circa 3 milioni di euro

BIELLA - Nell’ambito di una vasta operazione denominata «Esculapio» il Nucleo di polizia tributaria ha terminato complesse indagini nei confronti di una struttura socio-sanitaria con sede legale in provincia e sedi operative situate sul territorio Biellese e Vercellese.

L'INDAGINE - I militari hanno focalizzato l’attenzione sulla corretta erogazione dei servizi resi alla persona nelle strutture socio sanitarie sottoposte ad attività ispettiva delegata dalla Procura della Repubblica di Biella. Queste prestano cure agli ospiti inseriti dalle Aziende sanitarie locali, in ambito piemontese, ma anche fuori regione; a fronte di tale servizio è previsto il pagamento di una retta, a carico del servizio sanitario nazionale, di circa 3 mila euro mensili pro capite. Dagli accertamenti svolti è emersa la totale mancanza dell’autorizzazione al funzionamento, titolo che viene concesso solo dopo apposita richiesta alle aziende sanitarie territorialmente competente con conseguente accertamento di tutti i requisiti previsti dalla normativa che consistono nel possesso di strutture adeguate e di una dotazione di personale in numero sufficiente e con qualifiche professionali appropriate. Le indagini hanno evidenziato che i titolari della struttura stipulavano contratti di inserimento con vari enti assumendosi l’impegno di inserire i pazienti presso strutture socio sanitarie da loro gestite ma situate in un’altra provincia e regolarmente autorizzate. A causa del sovraffollamento di quest’ultime, i pazienti venivano, invece, dirottati sistematicamente in strutture assolutamente non adeguate, sia per logistica sia per personale impiegato.

I RETROSCENA - In relazione alla logistica, basti pensare che una della strutture nella quale venivano inseriti fino a 18 ospiti era l’abitazione privata del rappresentante legale della società, mentre un’altra è un ex albergo di montagna: attesa la natura dei locali, entrambe le strutture al momento dell’attività ispettiva non possedevano i requisiti per essere autorizzate, in quanto totalmente inadeguate per garantire la sicurezza degli ospiti anche in considerazione della presenza di barriere architettoniche (la totalità degli ospiti ivi inseriti è affetta da gravi disturbi psichiatrici a volte abbinati a disabilità motoria). Al termine delle indagini, che hanno consentito di fornire elementi di prova circa l’inadeguatezza dei locali, l’esiguità del personale operatore, la totale mancanza di alcune figure professionali sanitarie, l’assenza delle cure così come previste dai piani assistenziali individuali, sono stati denunciati alla locale autorità giudiziaria due responsabili legali della struttura per truffa continuata e aggravata ai danni dello Stato, nonché tre pubblici ufficiali per omissione di atti d’ufficio.

SOLDI - Tenuto conto delle risultanze d’indagine, il Tribunale di Biella ha emanato un apposito decreto, con il quale ha disposto il sequestro preventivo pari all’intero importo della truffa, quantificato in 3,2 milioni di euro ed operato su immobili, conti correnti e titoli di vario genere riconducibili alla società e ai legali rappresentanti della stessa, per un controvalore di 2,2 milioni di euro.