18 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Mangiare fuori

Scopriamo il delizioso «Due Cuori» di Biella Piazzo

A pranzo o a cena, sotto i portici di Piazza Cisterna a Biella Piazzo, in uno dei più intriganti ristoranti della città

BIELLA PIAZZO - Il verbo «scoprire» in questo caso potrebbe sembrare fuori luogo, ma non così fuori posto, perché questo locale esiste -con questo chef e con questa gestione- da ormai almeno sei anni, ma siccome la proprietaria, Anna Della Valle non ama i clamori, il lento ma inesorabile passaparola ha un po' faticato a farsi sentire fuori dal circuito estraneo agli habitué di questo romantico Due cuori. E così, le guide cartacee per ora tacciono e le recensioni on-line approfondite latitano, o si riferiscono a episodi relativi a diversi anni fa, quando probabilmente il rodaggio del locale ancora non era stato completato

DELLA VALLE -  Architettura, arredamento, design, musica, abbigliamento e perfino bere miscelato. I talenti di Anna, la sorella Rossana e di Franco sono noti, e qui, fratello e sorelle si miscelano meglio di un cocktail d'autore, o di un riuscito mix musicale, attitudine primaria, adolescenziale e propria di Franco Della Valle, un personaggio conosciutissimo in città, qui rivisto con piacere nel ruolo part-time di direttore artistico, mentre Anna conduce il ristorante con lo stile di una Padrona di casa d'altri tempi. A chiudere il cerchio famigliare, siccome non ci piace farci mancare nulla, scopriamo che la sorella minore, Rossana, gestisce un locale quasi di fronte al Due di Cuori, un'inaspettata Polenteria, che a dispetto della calura di questi giorni si rivela luogo ideale per un aperitivo piuttosto fuori dagli schemi.

LO CHEF - Marco Pellizzaro è un cuoco ventisettenne che è si è sostanzialmente formato e costruito qui, dopo i passaggi giovanili di routine, e quindi senza aver avuto alle spalle uno di quegli incombenti maestri che lasciano l'ombra lunga sulla carriera dei propri allievi, potendo così procedere utilizzando prioritariamente una merce rara da trovare nel bagaglio di parecchi suoi giovani ed esuberanti colleghi: il buon senso.

TRE ELEMENTI PER UN PIATTO - Nel piatto non troveremo più di tre elementi, nel solco tracciato da chef come Marchesi o Ducasse per capirci, la famosa regola del tre, che in alcuni casi può fermarsi anche a due. I suoi piatti, che escono sdoganati dalla supervisione di Anna, non hanno inutili orpelli e soprattutto non sono "carichi" di ingombranti e superflui ingredienti. Quindi le basi sono solide, e per costruirci sopra altro potrebbero essere sufficienti dei confronti con altri suoi noti colleghi, così da ampliare progressivamente l'orizzonte.

L'AMBIENTE - Beh, siccome il locale -a parte il sabato e la domenica- è aperto solo la sera, sarà l'adeguata illuminazione a renderlo ancora più caldo e accogliente nella sala interna, dove i toni chiari si alternano a suppellettili e trompe l'oeil che tolgono dagli occhi la monotonia, mentre nelle calde serate estive si può tranquillamente cenare all'aperto, sotto i portici di Piazza Cisterna.

I VINI - Tema diventato abbastanza secondario negli ultimi anni fuori dal circuito dei top restaurants, per una serie di motivi congiunti, che vanno dal disinteresse delle ultime generazioni per il mondo del vino fino agli alcol test stradali. Di conseguenza, non è più ne' saggio ne' necessario riempire intere cantine di centinaia di etichette che finiranno con il tempo ad aggiungersi all'arredamento. Poche, ma ben scelte, e su questo tema, qui al Due di Cuori si è scelto bene, senza cadere nel banale o nella superficialità, perché se da un lato si è giustamente privilegiata la zona circostante o comunque la regionalità, dall'altra si è optato per etichette di produttori di nicchia tariffate il giusto. Quanto costa tutto ciò? Circa una cinquantina di euro, condividendo una buona bottiglia in due, preferibilmente Due di Cuori.