19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Arte contemporanea

Una mostra per Luciano Pivotto, il poeta dell'arte visiva

Il comitato Luciano Pivotto vuole organizzare una retrospettiva sull'artista di Trivero protagonista dell'arte biellese e non solo, prematuramente scomparso nel 2013. Per l'esposizione antologica ci sono le date, dal prossimo 9 ottobre al 22 novembre, le sale dei palazzi Gromo Losa, La Marmora e Pella e si stanno raccogliendo i fondi necessari sul portale ProduzioniDalBasso.com

BIELLA – Il comitato Luciano Pivotto vuole organizzare una retrospettiva sull'artista di Trivero protagonista dell'arte biellese e non solo, prematuramente scomparso nel 2013. Per l'esposizione antologica «Luciano Pivotto HELP cHiedi panE Liberi Pensieri» ci sono le date, dal prossimo 9 ottobre al 22 novembre, le sale dei palazzi Gromo Losa, La Marmora e Pella e si stanno raccogliendo i fondi necessari, anche su internet grazie alla pagina di crowfouning dedicata sul portale ProduzioniDalBasso.com.

UN ARTISTA POLIEDRICO - L'evento vuole ripercorrere la lunga attività artistica di Luciano Pivotto, attraverso le diverse fasi della sua ricerca partita dagli anni '80. Sarà l’occasione migliore per rileggere l’intero percorso di una vita dedicata all’arte costituita da una miriade di elementi: suono, luce, fusione; cera, elettricità, inchiostro; tensione, dinamismo, mutazione e metamorfosi; linguaggi sonori, visivi, testuali, segnici e simbolici. 

DALLA CERA ALLA PAROLA - Nel suo primo periodo Pivotto si dedicò alla cera, alle incandescenze che, quasi un eco metabolizzato dell'arte povera, interpretò con suggestioni di grande spiritualità con le sue Macchine luminose sino a Avviso ai Naviganti (Good Luck) del 1999, con le suggestive composizioni a tempera su tavola ricoperte di cera che propongono un’indagine sulla scrittura interpretata attraverso i segnali della navigazione.

POETA DELL'ARTE VISIVA - Dopo questa esperienza Pivotto si accostò sempre di più ad un uso della scrittura che si intreccia con il lavoro artistico. Pensiamo a HELP, l'installazione nelle rotonde cittadine che tanto a suo tempo fecero discutere una città certamente non sonnolenta ma disposta a discutere di arte e sull'arte, che vide la partecipazione di Michelangelo Pistoletto accanto a Pivotto e al gruppo di Manifesto 0. Nei lavori dal 2000 in poi le opere di Luciano Pivotto che saranno esposte sono legate all'uso del segno-scrittura che compone l'immagine: una produzione ampia e pregna di significati, di denunce sociali mai gridate ma da cogliere attraverso la finezza del suo pensiero. Sarà grazie a queste opere che Pivotto sarà conosciuto e riconosciuto come uno dei più importanti artisti italiani contemporanei, vero e proprio poeta dell'arte visiva. La mostra vuole anche essere un omaggio al suo lungo e paziente lavoro di archivista di fotografie presso la Fondazione Sella.

I RICONOSCIMENTI - Non a caso Francesco Poli, storico dell'arte contemporanea, in una sua recente conferenza a Palazzo La Marmora, parlando di Luciano, ne ha esaltato il grande valore, riconosciutogli pubblicamente anche dall'amico Gilberto Zorio. Critici della levatura di Alberto Fiz, Olga Gambari Roberto Borghi e Lorella Giudici hanno scritto su Pivotto pagine significative.