20 aprile 2024
Aggiornato 16:00
L'intervista

"Le nostre sfide: Biella-Santhià elettrificata e bandi europei"

Il sindaco Cavicchioli pensa ai grandi progetti del futuro, che dovranno caratterizzare il suo mandato

BIELLA - Nuova biblioteca... Un progetto praticamente del centrodestra.
Certamente. Competerà invece a noi la sfida della nuova gestione e non sarà cosa di poco conto.

Come sarà gestito?
Con il personale dell'attuale biblioteca più del personale esterno. E penso ad un bando per società specializzate, che possano fornire personale qualificato in modo da ampliare l'orario d'apertura e il tipo di offerta per gli utenti.


 E cosa c'entra tutto questo con il Piazzo?
Credo in una digitilizzazione della città. E penso che si debba andare oltre l'attuale presenza di isole wi-fi. Dobbiamo arrivare ad intere aree della città, dove l'accesso ad Internet sia facile e gratuito. E penso ad una zona vasta che parta dai giardini Zumaglini, prosegue in via Italia, arriva a Piazza Curiel dove c'è appunto la biblioteca e prosegue verso il Piazzo sino a Palazzo Ferrero. Mi pare così di poter immaginare una possibilità di sviluppo e di modernizzazione della città.


Interessante. Ma bastano questi progetti e queste idee per una città in profonda crisi come Biella, con il tessile ai minimi storici e un isolamento che suona come un colpo di grazia per uscire dalle difficoltà contingenti?
Mi concede una premessa?


Ci mancherebbe... Prego...
Noi siamo soprattutto amministratori e poi politici. Il nostro obiettivo è far funzionare il Comune di Biella. Migliorare i servizi. Gestire i problemi. Dopodiché, visto che il mandato è di cinque anni, anche programmare e quindi farlo con una visione politica. Il tutto però deve essere collegato ai problemi concreti, che non sono né di destra né di sinistra. Questo lavoro di ordinaria amministrazione, che noi stiamo svolgendo in presenza di continui tagli di finanziamenti da parte dello Stato, non va dimenticato. Un lavoro che dà e darà risultati, forse non clamorosi, ma certamente importanti proprio per la vita dei cittadini.

Legittimo... Però chi l'ha votata, presumibilmente, sperava in qualcosa di più.
Stiamo attrezzando un ufficio specifico per alcuni bandi europei che dovranno essere pubblicati nei prossimi mesi. Così come per il "Pisu" anche noi vogliamo intercettare aiuti da parte dell'Europa.

Nel dettaglio?
I soldi per il "Pisu" servivano per una serie di riqualificazioni di una parte della città. Questi potrebbero interessare temi quali energia, digitalizzazione, banda larga e fonti rinnovabili. Ma va attesa la pubblicazione, per essere più precisi.


Fine?
No.


Quindi?
Con tutta una serie di soggetti istituzionali e privati locali stiamo definendo il progetto per la velocizzazione e in futuro dell'elettrificazione della linea ferroviaria Biella-Santhià. L'obiettivo è di rendere collegabile la città con Torino in meno di un'ora e con Milano in poco di più. Il tratto è di circa 30 chilometri. Il costo intorno ai 14 milioni di euro. I tempi di realizzazione intorno ai 5 anni. I vantaggi straordinari... Il Biellese non sarebbe più isolato. E potrebbe davvero diventare una zona residenziale per i torinesi o i milanesi che vogliono scappare dalle metropoli.


Anche il centrodestra aveva quest'idea.
Siamo andati a Torino, in Regione. Abbiamo studiato progetti analoghi, realizzati nella regione Marche. Si può fare. Il territorio ce la può fare. E su questo obiettivo si sta verificando una convergenza degli sforzi che è fondamentale. Non è una partita solo del Comune. La collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio, nella persona del suo presidente Ferraris, è stata massima. E non solo con lui e l'ente che presiede. Ma anche con Provincia, Camera di Commercio ed Unione Industriali. Segno che c'è una concertazione e un impegno da parte di tante forze del territorio per superare i problemi storici del Biellese.

Forse dovreste farlo sapere di più. Magari potrebbe spiegarlo in pubblico. Il suo predecessore era sempre in mezzo alla gente. Lei meno. Per qualcuno è un errore.

Io non cerco la luce della ribalta. Non cerco spazi o foto sui giornali. Sono ben contento che gli assessori, che stanno lavorando benissimo, parlino e comunichino le cose che vengono fatte. In questo senso, c'è totale serenità all'interno della giunta. Nessuna rivalità. Detto ciò, è vero: io e Gentile abbiamo un modo diverso di interpretare il ruolo del sindaco della città. Forse, se proprio devo esprimermi al riguardo, sono sbagliati entrambi. Lui troppo sotto i riflettori, io troppo poco. Ma stiamo parlando di questioni irrilevanti. Quello che conta è il lavoro che viene svolto.

Quanto è cambiata la sua vita, da sindaco, in un solo anno?
Diciamo che il tempo libero è scomparso, o quanto meno ridotto ai minimi termini.

Ha dichiarato di essere stato in Grecia, in vacanza. Cosa ha visto?
Sì, con la famiglia. In alcune zone rurali la crisi si sente meno. Si tratta di territori che vivono di agricoltura e che quindi poco hanno sentito la crisi. Diverso il discorso ad Atene. Qui il taglio agli stipendi degli statali e la chiusura di diversi uffici pubblici ha determinato un drammatico impoverimento di un'intera classe sociale. E di conseguenza l'abbandono e il degrado di interi quartieri, anche centrali. Quindi si vedono palazzi abbandonati, vetri di negozi o di palazzi rotti. Un clima pesante, drammatico. 

(Terza parte/fine)