29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Tessile

Il processo industriale Made in Biella che taglia della metà l'uso di acqua ed energia e fa bene all'ambiente

Ottimi risultati per il processo SaveTheWater messo a punto dall'azienda tessile Canepa in collaborazione con l'Istituto per lo Studio delle Macromolecole (Ismac) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) del capoluogo laniero. Per il denim si riducono del 60% i consumi idrici, del 40% quelli energetici e si evita di utilizzare il composto chimico Pva

MILANO – Ottimi risultati per il processo SaveTheWater messo a punto dall'azienda tessile Canepa in collaborazione con l'Istituto per lo Studio delle Macromolecole (Ismac) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Biella. I primi risultati sono stati presentati dall'azienda comasca del tessile-abbigliamento di fascia alta durante Milano Unica.

Grazie a questa innovazione per la realizzazione di 6 milioni di metri di Denim da parte di Italdenim si è tagliato del 60 per cento il consumo di acqua e del 40 per cento di energia, e soprattutto si è evitato di utilizzare 80 tonnellate di Pva, composto chimico che a termine del processo di lavorazione dei tessuti viene scaricato nell'ambiente. Il processo SaveTheWater sostituisce il Pva - impiegato nelle procedure standard di tessitura per i tessuti di peso leggero in cashmere, seta o lane fini e cotone - con il chitosano, una sostanza di origine naturale, atossica, biocompatibile e biodegradabile, ottenuta dall'esoscheletro esterno dei crostacei, ovvero da scarti alimentari. L'applicazione di questo processo invece ha permesso a Canepa una riduzione del 30 per cento dell'acqua del 25 per cento di energia, oltre all'eliminazione delle sostanze chimiche non più utilizzate e al conseguente mancato rilascio nell'ambiente di microparticelle e microplasitche.