19 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Sanità

80 posti letto in meno all'Asl di Vercelli e intanto a Varallo si protesta

Si infiamma il malcontento per la riduzione dei posti letto neglio ospedali. Un comunicato diramato dai sindacati denuncia la mancanza di risposte per il territorio

VARALLO – La protesta contro i tagli alla sanità che riguarderanno l'Ospedale di Borgosesia si fa accesa. Con i letti davanti alla sede della Comunità Montana Valsesia a Varallo, fischietti e cartelli con scritte come «L’ospedale non si tocca» arrivano le proteste contro il piano di riorganizzazione ospedaliera presentato dall’Asl di Vercelli. L’arrivo del direttore generale dell’azienda sanitaria locale vercellese Chiara Serpieri è stato accolto in maniera rumorosa da alcuni sindaci della Valsesia, in testa Gianluca Buonanno, e dalla gente comune preoccupata per il futuro dell’ospedale borgosesiano.

L'incontro con i consiglieri regionali
L’intero incontro che si è svolto a Villa Virginia, organizzato dai consiglieri regionali del Pd di Vercelli e Valsesia Giovanni Corgnati e Gabriele Molinari, è stato animato, con Buonanno protagonista di una telefonata al primario di Cardiologia Francesco Rametta per conoscere il numero esatto di posti letto presenti attualmente nel presidio valsesiano.

I posti in meno nelle strutture
Intanto la Cgil di Vercelli in una nota stampa denuncia che i posti letto in meno nella sanità vercellese saranno 80 e non 16 come era stato comunicato. Uno «scippo inaccettabile e ingiustificato» commenta il comunicato diramato oggi, 21 settembre. «Il 10 e il 16 settembre scorso - ricorda poi la Cgil - la direzione Asl ha presentato la bozza dell'Atto aziendale con un elenco di strutture complesse e semplici senza - si legge nel comunicato - definire alcuna specificità, ovvero considerandole mere ‘scatole’ vuote da riempire. Alle già preoccupanti disposizioni regionali, si sono aggiunti elementi locali molto discutibili».

L'offerta deve essere adeguata
Ed ancora denuncia: «I posti letto ospedalieri per malati acuti si ridurranno a 333 e anche la sanità privata subirà tagli. L’offerta di servizi deve essere - secondo le organizzazioni sindacali - rigidamente rapportata al bisogno di salute e alla conformazione del territorio. È condivisibile portare in Valsesia gli interventi di cataratta ma non possiamo permetterci di togliere la cardiologia. Inoltre, il vercellese non ha una rete 118 adeguatamente strutturata».

Nessuna risposta su dove finiranno i pazienti
Dalla nota stampa si evince come «Il futuro delle strutture di Oncologia, Ematologia, Reumatologia, cure intermedie di Vercelli e cardiologia di Borgosesia sembra ormai destinato alla chiusura o comunque allo svuotamento dei posti letto. La chiusura di Strutture Semplici importanti e l’istituzione di altre che appaiono ridondanti è - affermano i sindacati - una decisione della Direzione Aziendale e non della Regione Piemonte. I laboratori subiranno un riordino attraverso una Struttura trasfusionale ridimensionata. Di contro, non si danno risposte certe su come verranno trattati i pazienti che non potranno svanire o essere riconvertiti».

Il territorio è senza risposte
Insomma, «non è data una risposta sanitaria al territorio, in termini di numero di letti di continuità assistenziale a valenza sanitaria. La Regione Piemonte non ha deliberato su Vercelli in questo senso, lasciando lacune che l'attuale Atto aziendale non fa che confermare. Non sono le buone intenzioni che cureranno i vercellesi».