26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Tagli alla cultura

I tagli del ministero fermano la musica

A dichiararlo gli organizzatori del Viotti Festival che denunciano le non poche difficoltà incontrate nell'organizzare la manifestazione dopo i tagli al Fondo Unico dello spettacolo. E nel resto d'Italia la situazione non migliora

VERCELLI - «Siamo riusciti ad organizzare una stagione di tutto rispetto nonostante la situazione di grave difficoltà in cui ci siamo trovati». Cristina Canziani e Guido Rimonda sono convinti di essere tra gli organizzatori penalizzati dal decreto del ministero dei Beni culturali sulle assegnazioni dei contributi 2015 del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, per le attività musicali.

Il provvedimento dei Beni Culturali
Un provvedimento considerato dall'anima della Camerata Ducale «vergognoso» a tal punto da invitare i cittadini a sottoscrivere una petizione lanciata a livello nazionale, a cui hanno aderito oltre tremila appassionati. Il decreto cambia radicalmente i criteri di ammissione all'interno del Fus e soprattutto la suddivisione delle risorse disponibili.

Un calendario di tutto rispetto per il Viotti
La Camerata Ducale, hanno spiegato Canziani e Rimonda durante la presentazione del diciottesimo Viotti Festival, si è trovata in seria difficoltà così come tante altre realtà musicali italiane, solo per via di una questione prettamente burocratica. Il risultato, però, è quello di aver messo a repentaglio un'eccellenza del panorama musicale italiano, che anche con i problemi creati dal provvedimento è riuscita a garantire ugualmente un cartellone di alto livello.

Le difficoltà in Italia
Così come la Ducale, anche altre realtà sparse in tutta Italia hanno incontrato non pochi problemi; dalle graduatorie pubblicate è emerso infatti che decine e decine di istituzioni in tutta Italia, già riconosciute all'interno del Fus, sono state quest'anno escluse. Un fatto grave, secondo i proponenti della petizione, che ha sufficienti elementi per far intraprendere addirittura azioni legali. E' possibile sottoscrivere il documento su change.org.