19 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Istituzioni

Alfano promette: «Nessun taglio alle Prefetture», i sindacati: «Mente»

Ieri il titolare del Viminale con la ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, hanno rassicurato che non ci saranno chiusure degli uffici governativi locali. Secondo Cgil, Cisl e Uil però hanno detto cose che non corrispondono al vero

ROMA – Rebus Prefetture: i ministri dell'Interno, Angelino Alfano e della Funzione pubblica, Marianna Madia, hanno rassicurato che non ci saranno chiusure, ma i sindacati li accusano di mentire.

LA VERSIONE ALFANO-MADIA - Ieri i due ministri hanno incontrato un gruppo di parlamentari bipartisan (fra cui i biellesi Nicoletta Favero e Gianluca Susta) che da settimane si stanno organizzando per salvare le 23 Prefetture di cui è stata annunciata la chiusura, fra queste anche quella di Biella. A questi hanno spiegato che le tante temute soppressioni o gli accorpamenti non ci saranno, e che i risparmi previsti nella bozza di decreto del 9 settembre scorso saranno raggiunti in altri modi.

I SINDACATI, CARTA CANTA - Un bluff secondo i rappresentanti dei lavoratori della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil che hanno scritto: «Apprendiamo che i ministri Alfano e Madia hanno affermato che non è stato formalizzato alcun elenco delle Prefetture che dovrebbero chiudere. Tali dichiarazioni non rispondono al vero, lo schema di regolamento di riordino del ministero dell'Interno è stato consegnato ufficialmente alle organizzazioni sindacali e sul provvedimento stesso c’è stato un incontro lo scorso 30 settembre con il sottosegretario Giampiero Bocci che ha confermato l'iter del procedimento». I sindacalisti hanno continuato: «Lo schema di regolamento che abbiamo ricevuto in via ufficiale e che contiene l'elenco delle 23 Prefetture da sopprimere (Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno), va ritirato e fin quando questo non avverrà la mobilitazione continua. A partire dall'assemblea con tutti i delegati delle 23 prefetture convocata per il 30 ottobre prossimo proprio alla sede del ministero dell'Interno e alla quale sono stati invitati anche i politici nazionali e locali dei territori interessati».