20 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Storia e memoria

Biella ricorda la cacciata dei nazi-fascisti nel 1945

Breve cerimonia, giovedì, a Palazzo Oropa. Il sindaco Cavicchioli: "Evento gioioso, dopo tanti lutti e sofferenze"

BIELLA - Una breve cerimonia nella mattinata di giovedì 3 dicembre a Palazzo Oropa ha commemorato i settant'anni dalla firma dell'atto di resa con cui, il 2 maggio 1945, le truppe tedesche consegnarono le armi ai partigiani e agli alleati pochi giorni dopo la liberazione della città. All'appuntamento erano presenti l'Anpi con il suo presidente Adriano Leone, le autorità civili e militari e i rappresentanti delle associazioni d'arma. «Biella è una delle pochissime città, poco più di dieci, che si sono liberate da sole» ha ricordato il sindaco Marco Cavicchioli, prima del minuto di silenzio davanti alla lapide che commemora la guerra partigiana in città. «Fu un momento di gioia, ma che arrivò dopo lutti, sangue e sofferenze» ha quindi aggiunto il "primo cittadino". «L'atto di resa firmato a Biella - ha aggiunto lo storico Claudio Dellavalle, durante il discorso tenuto nella sala consiglio del municipio - è stato a lungo trascurato dalla storiografia ufficiale, così come è avvenuto per le battaglie partigiane contro fascisti e tedeschi nel nostro Nord Ovest». Anche per questo a marzo sarà organizzato a Biella un seminario, in collaborazione con l'Anpi, per ricordarlo degnamente.