24 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Economia e giovani

Università Biella, i soldi della Provincia li metteranno i Comuni

Servivano oltre 85 mila euro, che l'ente non poteva più sborsare. Dall'assemblea dei sindaci l'ok alla soluzione. La soddisfazione del presidente Emanuele Ramella Pralungo

BIELLA - La Provincia di Biella, a seguito dell’entrata in vigore della legge Delrio, non può più occuparsi di università. Questa è la ragione per cui l’ente provinciale non può più onorare la propria parte di competenza connessa alla convenzione tra Università degli Studi Torino e territorio biellese. L’unica soluzione che pare possibile è stata rappresentata e proposta ai sindaci dal presidente Ramella Pralungo durante l’assemblea dei sindaci: ogni Comune, escluso quello di Biella che ha già in capo una quota prevista dalla convenzione, dovrà prevedere una somma di 0,63 euro ad abitante per raggiungere la cifra di circa 85.700 euro, quota annuale in carico alla Provincia di Biella.

Le parole del presidente Ramella Pralungo

«I sindaci – ha dichiarato Ramella Pralungo – hanno dato una grande dimostrazione di saper guardare al bene del territorio, di muoversi in maniera compatta e di remare tutti nella stessa direzione. Questa è la strada giusta, l’unica strada che il Biellese può percorrere per scrollarsi quella patina di pessimismo e puntare con forza e coraggio sul futuro. Credo che inizialmente molti sindaci non fossero per niente convinti di appoggiare la proposta, ma la discussione concreta e diretta, ha fatto sì che il voto finale sia stato favorevole. L’investimento sull’università è infatti stato riconosciuto da tutti i sindaci come fondamentale per lo sviluppo del territorio. La Provincia di Biella farà da capofila per tutti i Comuni, ma non potendo più, per legge, onorare la propria quota, saranno i Comuni a farlo, per far sì che l’impegno e la convinzione anche degli altri soggetti impegnati (Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, CCIAA di Biella, Comune di Biella) non risultino vani, visto che senza la quota della Provincia si sarebbe comunque di fronte ad una inadempienza che darebbe luogo alla rescissione contrattuale. Questo non può e non deve accadere perché i nostri giovani ed il nostro territorio si meritano l’università.»

Il ritroscena

Per due anni la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella aveva provveduto a coprire le quote a carico della Provincia di Biella.