29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Giustizia

Nuovi guai per l'ex senatore Piccioni

La Procura di Vercelli ha chiesto il rinvio a giudizio del politico, di Giuseppino Innocenti, Giuseppe Antonioli e Antonio Crisafulli, al termine delle indagini sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, in provincia di Messina

VERCELLI – Nuova tegola giudiziaria per l'ex senatore Lorenzo Piccioni, per cui la Procura di Vercelli ha chiesto il rinvio a giudizio con Giuseppino Innocenti, Giuseppe Antonioli e Antonio Crisafulli, al termine delle indagini sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, in provincia di Messina. Gli ex amministratori della Tirrenoambiente dovranno rispondere di abuso di ufficio.

Secondo l'accusa i quattro avrebbe posto «in essere, in concorso tra loro, condotte finalizzate alla sottoscrizione, in data 14 gennaio 2013, del contratto di smaltimento di percolato e al mantenimento dell’efficacia del medesimo affidamento, alla Osmon spa di Borgo Vercelli senza far ricorso ad una gara d’appalto pubblica, come imponeva lo status di società mista a prevalente capitale pubblico della Tirrenoambiente, procurando così un ingente vantaggio patrimoniale alla Osmon pari a 1 milione e 455 mila euro (cifra risultante dalla differenza tra il costo sostenuto dalla Osmon nei confronti della Iam spa, l'impianto di Gioia Tauro dove effettivamente veniva smaltito il percolato prodotto dalla discarica e quanto incassato dalla Osmon nei confronti della Tirrenoambiente».

Questa estate la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) aveva fatto arrestare Piccioni, Innocenti, Antonioli e Crisafulli per peculato e concussione. Secondo l'accusa gli imputati avevano messo in piedi un giro di mazzette alimentato dal mancato versamento al comune di Mazzarà della cosiddetta «tariffa di mitigazione ambientale» o equo indennizzo, una somma che viene pagata da comuni che conferiscono in discarica i propri rifiuti e che la Tirreno Ambiente avrebbe dovuto girare ogni mese all'ente comunale per il «disturbo» di ospitare una discarica sul suo territorio.