29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Scuola

Cossato: la scuola dei segni a rischio chiusura

Dal primo marzo potrebbero non esserci più le risorse per il progetto a causa del mancato arrivo dei contributi promessi dalla Regione Piemonte

COSSATO – Rischia la chiusura dal 1° marzo il progetto della Lingua Italiana dei segni, gestito dall'Istituto Comprensivo di Cossato anche se la Regione Piemonte ha assicurato l'arrivo dei 60mila euro necessari al proseguimento delle attività. Sabato in occasione della visita del ministro dell'Istruzione a Biella la dirigente scolastica Gabriella Badà chiederà la possibilità di ricevere finanziamenti diretti.

Senza risorse il progetto rischia
Se entro il 29 febbraio 2016 non arriveranno le risorse necessarie per la continuazione del progetto l'Istituto Comprensivo di Cossato tenterà tutte le vie per non chiudere il servizio. Al progetto, che è al 21.mo anno di attività, non bastano però più le rassicurazioni dell'assessore regionale all'Istruzione, Gianna Pentenero. Ad oggi non sono ancora stati erogati 20mila euro deliberati nel 2014 e 40mila euro del 2015. La scuola ha già messo a disposizione fondi propri per retribuire i quattro interpreti e il docente della lingua italiana dei segni ma la liquidità è terminata e la situazione è diventata critica. La Regione Piemonte sembra aver regolarmente impegnato le risorse, a detta dell'assessore Pentenero, destinate al Progetto Bilinguismo Lingua Italiana – Lingua Italiana dei Segni, come previsto dalle due convenzioni (la triennale per il 2012, 2013, 2014 e l'annuale per l’anno 2015) siglate con l’Istituto Comprensivo di Cossato. I ritardi nei pagamenti sono dovuti alle ben note difficoltà finanziarie dell’ente. Da almeno cinque anni l'ansia del reperimento fondi ha preso il sopravvento per il progetto Lis. Sabato arriverà a Biella e Cossato il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini a cui si appelleranno i rappresentanti dell'Istituto Comprensivo.

Un progetto virtuoso
Nell'anno scolastico 2015/2016 usufruiscono del servizio Lis tre alunni sordi alla scuola primaria e cinque in quella secondaria più alcuni alunni legati al progetto delle scuole superiori. Gli interpreti sono utili e necessari per tutti: il bilinguismo favorisce l'integrazione degli alunni sordi con quelli udenti; ultilizzando 2 lingue differenti, possono scambiare conoscenze in modo completo. Il progetto è nato nel 1993 dalle logopediste di Biella, che da anni lavoravano nel campo della rieducazione dei bambini sordi e avevano osservato che l’inserimento tradizionale nella scuola aveva scarsi successi. L'obiettivo sono le pari opportunità, per i bambini sordi e udenti, di apprendimento e di acquisizione di conoscenze, abilità, competenze in rapporto all'autonomia, alla socializzazione e all'evoluzione cognitiva e psicomotoria.