25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Cronaca

Morte della piccola Matilda, domani il caso torna in tribunale

La bimba morì in circostanze mai del tutto chiarite oltre 10 anni fa. Assolta la madre. Ora accuse all'ex fidanzato di lei. In aula una perizia controversa

ROASIO - Torna in tribunale, a Vercelli, il caso della morte della piccola Matilda Borin, la bimba di 22 mesi morta in circostanze ancora non chiare a soli 22 mesi 10 anni fa. La madre Elena Romani dopo una serie di colpi di scena è stata assolta da tutte le accuse, mentre l'allora convivente Antonio Cangialosi deve essere giudicato attraverso il rito abbreviato. L'accusa di cui deve rispondere è omicidio preterintenzionale; in pratica l'accusa sostiene che fu lui a sferrare il calcio che provocò la morte della piccola, il 22 giugno del 2005, in una villetta dove erano presenti soli la Romani, il Cangialosi e la piccola. Il caso che domani sarà riaperto è tutt'altro che facile. Il rito abbreviato è stato scelto dalla difesa dell'ex buttafuori e autotrasportatore e sarà condizionato all’audizione di una telefonata della madre. Il gup che sta giudicando Antonio Cangialosi ha nominato il perito che dovrà analizzare e spiegare la frase pronunciata dalla Romani mentre era sola in automobile poco dopo la morte della bimba. Un soliloquio che nel processo pareva una prova a carico della donna, poiché l’accusa coglieva una sorta di confessione, ma la cui trascrizione non aveva trovato d’accordo i periti. Adesso c'è un nuovo perito, dalla cui audizione potrebbero emergere novità. Cangialosi è difeso dagli avvocati biellesi Andrea e Sandro Delmastro. La madre della piccola s'è costituita parte civile.