Rave a Masserano, 250 denunce. Ma sarà mai possibile fare un processo?
Conclusa l'indagine delle forze dell'ordine sulla festa dello scorso novembre. Difficile però pensare ad una sede e a misure di sicurezza plausibili per contestare a migliaia di giovani reati sostanzialmente blandi
MASSERANO - Sono 250 le denunce relative al rave party che si è svolto nella fabbrica abbandonata di frazione San Giacomo, nello scorso mese di novembre. A svolgere le indagini carabinieri e polizia, che effettuarono una serie di controlli e di identificazioni nel corso della serata a persone e mezzi di trasporto. Per tutti la denuncia è di invasioni di terreni ed edifici privati, oltre a danneggiamento e reati contro il patrimonio. Dall'indagine emerge che quindici persone denunciate sono minorenni e settanta-sette straniere (francesi, olandesi e tedeschi) e solo cinque biellesi. Gli altri italiani, giovani e giovanissimi, ma non solo, provengono sostanzialmente dal Nord del Paese.
I precedenti
Quello di Masserano è stato il terzo dei rave party svoltosi lo scorso anno nel Biellese. I due precedenti avevano visto l’invasione dell’area ex Aiazzone a Verrone. Centinaia, anche in queste due occasioni, le persone denunciate.
Il punto
Resta da capire se queste complesse e lunghe indagini (le persone in questione spesso non hanno dimore fisse, non fanno seguito alle contestazioni e sostanzialmente lasciano cadere nel vuoto accuse e convocazioni) porteranno mai a qualcosa di concreto. Pare infatti impossibile ipotizzare processi con diverse centinaia di protagonisti. Quale sede? Con quali misure di sicurezza? Probabile quindi che, tra un rinvio e l'altro, questa montagna di denunce non arrivi mai a nulla per persone che vivono quasi sempre nell'ombra.
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