19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Economia

Milano Unica Shanghai: un successo senza precedenti

La versione cinese del salone tessile si è chiusa con un considerevole aumento dell'affluenza

BIELLA – Si è tenuta dal 16 al 18 marzo al National Exhibition and Convention Center di Shanghai la versione cinese del salone italiano del tessile, Milano Unica Cina all'interno di Intertextile Shanghai che ha registrato un'affluenza di 3.850 visitatori, in aumento del 10% rispetto a marzo 2015.

Un'edizione di successo
Il calo della partecipazione di aziende cinesi a Milano, ampiamente previsto a causa della ricorrenza del Capodanno, è stato compensato dalle visite dei clienti interessati alle 78 aziende italiane che hanno presentato le collezioni, tra le più prestigiose al mondo, per l’edizione P/E 2017. La maggioranza dei visitatori era di nazionalità cinese, ma si sono notate anche interessanti presenze da Corea, Giappone e USA. Al National Exhibition and Convention Center, la comunità fashion cinese, in costante evoluzione e crescita, è entrata in contatto diretto con l'eccellenza manifatturiera italiana, composta anche dai prodotti finiti del padiglione La Moda Italiana presente a Chic, grazie al supporto del ministero dello Sviluppo Economico, con la partnership di Agenzia ICE e con la collaborazione di Sistema Moda Italia. La sperimentazione, il gusto del bello e un occhio sempre attento all'ecologia e alla sostenibilità sono gli asset principali dei materiali nobili super-lusso reinterpretati in chiave tecnologica, dei tessuti high-performance, perfino della seduzione in chiave artigianale nei ricami e nella proposta esclusiva delle stampe.

Un mercato importante e in evoluzione
«Milano Unica Cina è uno dei gioielli dell'internazionalizzazione attuata in questi anni dalla nostra manifestazione assieme al ministero dello Sviluppo Economico e ad Agenzia ICE, suo braccio operativo nel mondo - ha affermato Ercole Botto Poala ad Askanews - La Cina è un mercato talmente ampio e in evoluzione, soprattutto per quanto riguarda la capacità di spesa delle classi più alte e le nuove disponibilità economiche della crescente classe media, che neanche la crisi finanziaria attuale può arrestare nel suo percorso di sviluppo e modernizzazione. Infatti, secondo il dato riportato da China Daily dei 160 miliardi di euro spesi in acquisti nel 2015, oltre il 60% è stato speso in beni di lusso, categoria nella quale rientrano in forma di semilavorati i prodotti della nostra industria. Praticamente il 46% delle vendite globali del lusso è concentrato in questo continente! La spesa avviene prevalentemente all'estero a causa della forte tassazione imposta dal governo sui beni di lusso che non ha, tuttavia, fermato la crescita anche nel giro d'affari interno. Cina e Hong Kong assieme, con 302 milioni di euro in valore, insidiano il primo posto della Germania, 304 milioni di euro in valore, nella classifica dei primi 15 Paesi verso i quali si indirizza l'export dei tessuti made in Italy».