19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
La curiosità

Perché in Piemonte per salutarci diciamo (anzi, dicevamo) «cerea»?

Tra i tanti tipi di saluto presenti in Italia, «cerea» è senza dubbio uno dei più particolari e curiosi. E sull'origine della parola c'è un secolare dibattito. Ecco le due teorie

TORINO - Come salutate per strada un vostro conoscente? Usate un formale "salve" o un più amichevole "ciao"? Considerato il fatto che ci troviamo in Piemonte, il saluto che tutti dovremmo conoscere, il più piemontese che ci sia è senza dubbio il "Cerea». Per capire l'origine di questo saluto particolare, tanto usato in passato quanto dimenticato al giorno d'oggi, dobbiamo però fare un salto indietro nel tempo.

Cerea, il saluto dei piemontesi
Tanti anni fa infatti, il "Cerea" era il tipico saluto dei piemontesi. Una parola molto cordiale ma un tantino distaccato, che rispecchia alla perfezione il dna dei cittadini torinesi. Le interpretazioni a riguardo non sono chiarissime e le correnti di pensiero sono fondamentalmente due, andiamo ad analizzarle.

Una contrazione o l'ispirazione greca? Ecco le due teorie
La prima è che "Cerea" derivi dal greco "caireo" ossia "buongiorno». Questa teoria trova le propria fondamenta dalla sopravvivenza dell'influenza greco-bizantina in seguito alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente. La seconda invece sposa l'idea che "Cerea" non sia altro che la contrazione dell'espressione "Saluto alla Signoria Vostra", in cui il termine "Signoria» diventa «sereia, serea» a causa di un errore nella comune parlata popolare. Quale teoria decidete di sposare? Per informazioni più dettagliate vi consigliamo di chiedere ai vostri genitori, zii, nonni. Sicuramente sapranno rispondervi. Non ci resta che salutarvi, Cerea!