19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Cultura a Biella

Il novantenne Jona incanta i liceali: «Leggete e studiate per essere liberi»

L'avvocato e scrittore ha parlato della sua esperienza (tra Fascismo, Olocausto e guerra mondiale) e dei suoi libri. Domani inaugura la nuova biblioteca e presto darà alle stampe un nuovo lavoro editoriale

BIELLA - Emilio Jona conquista gli studenti del Liceo Classico. L'ha fatto in un'ora e mezza di conferenza, tenuta giovedì sera nell'istituto superiore cittadino, nell'ambito di un progetto degli studenti che incontrano periodicamente uno scrittore locale, con il sindaco Marco Cavicchioli seduto tra le prime file. E ieri, appunto, è stata la volta dell'avvocato, poeta ed intellettuale già finalista del Premio Viareggio e autore di libri pubblicati per prestigiose case editrici nazionali. Jona (classe 1927) ha incantato studenti e professori con la lucidità e la puntualità dei suoi ricordi e delle sue riflessioni, frutto di studi, ricerche e frequentazioni di alto livello nel corso di una vita professionale e culturale di primo piano.

Io, ebreo salvato in Valle Cervo
«L'Italia non era un Paese ostile agli ebrei. Lo divenne con le leggi razziali e comunque mai del tutto. Ricordo moltissimi ebrei che credevano nel fascismo, che poi di fronte alle persecuzioni ovviamente divennero anti-fascisti - ha detto Jona -. Io durante le persecuzioni non ho mai avuto davvero paura, ma soprattutto non ho mai avuto la percezione di essere vicino alla morte. Questione forse d'incoscienza giovanile. Molte cose all'epoca non si sapevano, soprattutto la dimensione scientifica e industriale dell'Olocausto. Io e i miei fratelli siamo comunque stati salvati dalla solidarietà di tanti abitanti della Valle Cervo, che ci nascosero e aiutarono quando i soldati tedeschi facevano le retate in zona per cercare partigiani. Nel dopoguerra, invece, comprese le dimensioni dell'Olocausto, ho sofferto a lungo per incubi notturni».

Studi e frequentazioni
«Da ragazzo ho avuto l'incoscienza di polemizzare con il grande filosofo Benedetto Croce, che frequentava Pollone - ha raccontato l'avvocato, che ha ereditato la professione dal padre, legale di molte famiglie facoltose ed industriali del territorio -. Io insistevo sul pensiero di Gramsci, che ho letto e studiato fin da giovanissimo. Croce credo che si divertisse ad ascoltarmi. Mi laureai nel 1949 e pubblicai le prime poesie con Mondadori agli inizi degli anni Cinquanta. Ho sempre lavorato, scrivendo e dedicantomi agli studi letterari la sera o nei ritagli di tempo che il mio lavoro mi lasciava. Ho avuto la fortuna di frequentare tanti ambienti sociali e culturali (dagli operai torinesi ai principali intellettuali italiani). Ricordo le passeggiate biellesi con Primo Levi e le discussioni con Italo Calvino. Anche alla vita delle osterie, dove ho raccolto tante storie di uomini e donne marginali, espulsi dal sistema produttivo, sono affezionato: pazzi, omosessuali e prostitute erano capaci di stimolarmi per racconti e poesie».

Stalinista, mai
«Sono anti-fascista ma non ho mai aderito al Partito Comunista Italiano, perché ho capito presto la deriva staliniana del partito - ha detto ancora l'avvocato e scrittore, che vanta tra i suoi estimatori figure di spicco come Claudio Magris -. Le mie posizioni erano vicine a quelle di Bobbio. Condivido l'analisi storica di Claudio Pavone: in Italia ci fu una Guerra civile e non solo di Liberazione dai nazi-fascisti come vorrebbe una lettura di sinistra degli eventi legati all'8 settembre 1943. Quante discussioni con tanti amici partigiani... La Repubblica Sociale Italiana era infatti uno Stato, aveva seguaci e un suo esercito. Non bisogna smettere di difendere la nostra democrazia, piena di difetti, ma comunque la migliore forma di governo possibile».

Legge, leggere e leggere...
«Ci separano molti anni... - ha concluso, rivolto al pubblico -. Voi siete una generazione digitale. Io no. Rispetto alla politica e ai grandi fatti della storia, non accettate mai le semplificazioni e le banalizzazioni. Gli slogan e gli annunci. Leggete. Studiate. Approfondite. Solo così potrete essere liberi. Io leggo un libro al giorno, per studio, per lavoro ma soprattutto per piacere».

Libri, premi e successi
Emilio Jona terrà il discorso di apertura della nuova biblioteca di Biella. Nella sua lunga carriera di scrittore (biografia) ha ricevuto premi e riconoscimenti. L'hanno scorso con "Il Celeste Scolaro" (Neri Pozza) ha ricevuto numerosi elogi dalla critica e un discreto successo di pubblico. Jona ha in cantiere altre pubblicazioni, in programma per i prossimi mesi. Il più importante è uno studio monumentale sulla Grande Guerra e un nuovo romanzo (sempre per Neri Pozza).