18 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Cronaca

Terremoto: riuniti i 27 comuni per organizzare gli aiuti

La Protezione Civile ha chiesto la disponibilità dei dipendenti comunali specializzati per la missione in centro Italia. Chiesta unione e stimolo alla raccolta fondi. Ancora niente invece per l'invio di materiali

BIELLA - La Protezione Civile di Biella si prepara alla seconda fase dell'emergenza, dopo il sisma che ha colpito duramente l'Italia centrale nei giorni scorsi. In una riunione svoltasi nella sede di corso Rivetti nel tardo pomeriggio di lunedì 29 agosto, i 27 Comuni del coordinamento che fa capo a Biella hanno stabilito di muoversi insieme sia per l'invio di personale specializzato, sia per la raccolta fondi e sia per un'eventuale colletta di materiale. «Che per ora» come ha sottolineato il vicesindaco Diego Presa «non è necessario».

Chiesta la disponibilità del personale comunale
Presa, in particolare, ha chiesto ai Comuni di raccogliere la disponibilità dei propri dipendenti perché possano essere inviati in missione nelle zone terremotate. Serviranno tecnici specializzati, ovvero architetti, ingegneri e geometri, per il censimento e la quantificazione dei danni e la certificazione delle case che possono essere di nuovo abitate, ma anche personale amministrativo, per avviare le pratiche e per le richieste di contributo, e agenti della polizia municipale per il controllo delle «zone rosse», che devono restare inaccessibili a chiunque.

L'organizzazione dei turni
«La richiesta è già partita dall'Anci, l'associazione dei Comuni italiani» ha aggiunto Maurizio Lometti, responsabile della Protezione Civile cittadina che ha già compiuto simili interventi a L'Aquila e in Emilia. «I dipendenti saranno chiamati a turni massimi di otto giorni e dormiranno nelle tendopoli. Dovranno essere il più possibile autosufficienti per non gravare sulla macchina dei soccorsi». Queste trasferte sono a carico della Protezione Civile, escluse le spese di viaggio che vengono invece coperte dal Comune d'origine.

Uno stimolo per la raccolta fondi
Al coordinamento è stato chiesto anche uno sforzo per stimolare la raccolta fondi dei cittadini proponendo di convogliarla, almeno in questa prima fase, sui canali ufficiali di Protezione Civile (sms solidale al 45500), Croce Rossa e Anci, sull'esempio dell'appello lanciato venerdì dal Patto del Battistero. «L'obiettivo» ha sottolineato Diego Presa «è garantire a chi versa che le risorse saranno utili. Valuteremo, anche in questo caso quando avremo notizie più precise dalle zone colpite, se sarà possibile convogliare i nostri sforzi su un progetto specifico». Ogni iniziativa è benvenuta, come quella del gruppo comunale della Protezione Civile di Tollegno che sabato alla festa del paese servirà pasta all'amatriciana in cambio di una donazione.

Per ora nessuna raccolta di beni materiali
Non è ancora il momento invece di avviare una raccolta di beni materiali. L'ex sede dell'Atap di viale Macallé è pronta in caso di necessità «ma dalle zone colpite» ha precisato Diego Presa «ci è stato ribadito che al momento non c'è bisogno di nulla. Inviare colonne di aiuti rischia di essere controproducente: che ragione c'è di inviare, per esempio, casse di acqua minerale che arrivano da 800 chilometri di distanza, quando a dieci chilometri dall'epicentro ci sono centri commerciali aperti e ben forniti, dove gli uomini della Protezione Civile possono fare scorta in pochi minuti?». Un contatto che Maurizio Lometti e il comandante della polizia municipale Massimo Migliorini hanno attivato con un assessore di Amatrice consentirà di sapere in tempo reale e in diretta se e quando questa situazione cambierà.