19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Cronaca

Droga, dall'inizio dell'anno indagate 44 persone

Il punto della situazione nel Biellese, tra operazioni delle forze dell'ordine, processi e pericoli per il confezionamento e il taglio delle sostanze in vendita

BIELLA - E’ comparso davanti al giudice Giovanni Campese, per rispondere dell’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti, il 35enne residente in Valle Elvo arrestato lo scorso mese di gennaio dai carabinieri e sospettato di aver ingerito almeno due decine di ovuli contenenti droga. L’uomo era stato ricoverato in ospedale per accertamenti che, da quanto si apprende dal capo di imputazione non hanno portato a nulla di concreto. Quello che emerge, invece, è che era stato trovato in possesso di oltre tre grammi di eroina, oltre a un chewingum contenente stupefacente. Per lui è scattato il rinvio a giudizio e il processo fissato per il 12 luglio del 2017.

Il quadro generale
Da inizio anno sono state 44 le persone indagate per spaccio di sostanze stupefacenti nel Biellese e almeno due le centrali di spaccio smantellate dalle forze dell’ordine. Diverse le operazioni condotte per contrastare la diffusione della droga in carcere da parte della polizia penitenziaria, che solo nel 2015 ha effettuato 26 sequestri. Per quello che riguarda l’Arma, l’anno passato ha effettuato sequestri per qualcosa come 145 chili.

I rischi dal "taglio"
C’è un risvolto, però, nel consumo delle sostanze stupefacenti che non viene preso in considerazione, o comunque viene sottovalutato, ed è quello riguardante gli effetti collaterali legati alla produzione e al «taglio». Ad esempio, le pasticche di ecstasy non vengono prodotte certo in un ambiente sterile e men che meno spacciate in blister. Per questo mani sporche possono contaminare il prodotto, già di per sé letale. Da qui casi di epatite fulminante. Per quello che riguarda l’eroina, gravi danni si registrato all’apparato cardiovascolare. Lo stupefacente, infatti, non viene mai sciolto completamente e piccoli frustoli di prodotto vengono immessi nella circolazione sanguigna attraverso la  somministrazione per via endovenosa, finendo per fermarsi all’interno della cavità cardiaca e dando luogo, nel tempo, a infiammazioni del miocardio. Alla cocaina sono legate lesioni al naso e alle vie respiratorie. In ultimo, la cannabis. Per far seccare più rapidamente le piante è uso nei Balcani bagnarle con l’ammoniaca. Al prodotto pronto per lo spaccio vengono poi aggiunte sostanze di vario tipo, dalla lacca alla sabbia, fino alla lana di vetro, per contrastarne il calo ponderale. Inoltre, le piantagioni vengono trattate con pesticidi.