29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Cronaca di Biella

Tragedia alla Sisil, ordinata la bonifica dell'azienda e domani l’autopsia sul corpo di Rosetta

Sabato era morto un operaio di 56 anni, residente a Brusnengo. Nell'incidente erano rimasti intossicati anche carabinieri e personale del 118

BIELLA - Sarà oggetto di bonifica, ordinata dallo Spresal, il reparto della Sisil in cui ha trovato la morte, la notte di sabato primo ottobre, Franco Rosetta, 56 anni, di Brusnengo. Verranno lavate le fosse e il cunicolo in cui è stato rinvenuto il corpo del caporeparto. Secondo una prima ricostruzione, sembra che l’uomo, impegnato in una ordinaria ispezione di controllo, abbia scoperto che uno dei filtri si era intasato. Era entrato così nello stretto passaggio per effettuare una verifica ed era stato investito da una zaffata di acido solfidrico. Ad ucciderlo potrebbe essere stato tanto il gas, in concentrazione massiva, quando la perdita dei sensi, che aveva fatto cadere Franco Rosetta a faccia in giù nel fango. Ipotesi che solo l’autopsia, che verrà eseguita domani, 6 ottobre, potrà confermare o smentire. A trovare il caporeparto erano stati i suoi colleghi di lavoro che, non vedendolo tornare indietro, erano andati a cercarlo. Nel tentativo di soccorrerlo tutti e tre erano rimasti intossicati, uno in modo grave, così come anche il personale del 118, i carabinieri e i vigili del fuoco intervenuti sul posto. Ricoverati all’ospedale di Ponderano, dove era stata aperta l’unità di crisi del pronto soccorso e richiamato tutto il personale reperibile, erano stati dimessi nell’arco di poche ore. L’impianto, successivamente, era poi stato posto sotto sequestro dalla Procura che aveva contemporaneamente delegato lo Spresal alle indagini, seppure i controlli su impianti come la Sisil spettino per legge al settore cave e miniere della Regione Piemonte.