18 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Torino

Malasosta, a novembre fatto il 32,4% di multe in più

L’obiettivo del Comune è quello di ridurre la sosta selvaggia in ogni zona della città. Il controllo più attento ha già permesso di fare 3.855 sanzioni in più rispetto al novembre

TORINO - Rilevate 3.855 auto in divieto di sosta in più rispetto al novembre del 2015, con un conseguente aumento delle sanzioni del 32,4%. Questi sono i numeri di novembre 2016, il primo mese in cui è iniziata ufficialmente la battaglia alla malasosta della sindaca Chiara Appendino che ha portato la polizia municipale a fare controlli a tappeto in ogni zona della città, non certo senza polemiche. Ma la prima cittadina non fa retromarcia, anzi: «Questo dato è contemporaneamente un punto di partenza e un dato significativo».

«Punto di partenza e dato significativo»
Gli agenti della polizia municipale si sono trovati in più occasioni a dover fare i conti con automobilisti contrariati dalle multe. In più di un’occasione hanno dovuto fronteggiare interi quartieri, soprattutto in zone in cui ci sono pochi parcheggi rispetto al numero di abitazioni e, conseguentemente, di vetture. «Il nostro obiettivo non è certo quello di fare più multe», ha spiegato Appendino, «al contrario, l’obiettivo è arrivare a farne molte meno, perché significherebbe aver contrastato con efficacia il fenomeno dei parcheggi selvaggi e incontrollati. Fino ad allora, però, non abbasseremo la guardia sulla malasosta». Le tante sanzioni per la prima cittadina testimonierebbero anche l’impegno degli agenti nel combattere l’inciviltà di chi parcheggia dove non è permesso: «A ciascuno di loro va il mio ringraziamento», ha aggiunto la sindaca, «chi fa rispettare le regole va ringraziato, non attaccato».

La pubblicità contro la malasosta
Per far rispettare le regole, il Comune di Torino, insieme a Gtt, ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione con cartelloni messi a bordo dei mezzi pubblici e sul retro di alcuni pullman sulla falsariga di un’iniziativa della polizia di Cleveland. «Non vedi il problema?», si legge sul cartellone, «Torino sì e ci perdiamo tutti». Questo pare essere solo il primo passo di una campagna più ampia che ha l’obiettivo di far diminuire sempre più la malasosta.