28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Aveva 90 anni

Addio a Bruno Pozzato: partigiano, vice-presidente provinciale e critico d'arte

Dall'impegno politico a quello di critico d'arte nelle parole dell'amico Massimiliano Zegna: «Sempre troppo modesto verso se stesso».

BIELLA«Un uomo modesto eppure un grande personaggio». Ricorda così Massimiliano Zegna l'amico Bruno Pozzato, al suo fianco nell'avventura editoriale de «La Baita», scomparso ieri, martedì 27 dicembre, nel reparto di Nefrologia dell'Ospedale di Ponderano, all'età di 90 anni.

La biografia
Una vita intensa, quella di Pozzato, che lo aveva portato tra le fila dei partigiani con il soprannome di «Ventura». Finita la guerra, era entrato nelle fila del Partito Comunista, diventando nel 1975 vice presidente della Provincia di Vercelli, con a fianco Giorgio Gaietta, ora ai vertici dell'Istituto storico della Resistenza. Una carica lasciata dopo appena un anno, per motivi personali. La sua militanza politica, comunque, nel Biellese, non era mai venuta a mancare, neppure dopo la morte del figlio. Punto di riferimento per le nuove leve, aveva nella sua grande umiltà la sua forza. Ma non solo. Per anni aveva tenuto le redini della pubblicazione «Il Foglio» del Fondo Tempia, al cui fondatore aveva dedicato un libro dal titolo «Elvo Tempia Gim Una finestra sul Novecento biellese».

Critico d'arte
Poi, l'amore per l'arte. Ed eccolo allora nelle vesti di critico celebrare artisti locali del calibro di Pippo Pozzi e del mitico «Sandrun». Ma come ricorda ancora l'amico Massimiliano Zegna: «Sempre troppo modesto verso se stesso. Eppure scrisse importanti libri che hanno fatto la storia dell'arte».