20 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Biella

“La pittura divisa: Da Pellizza da Volpedo a Carrà.” La mostra alla sua ultima settimana

L’8 gennaio si conclude la mostra sui maggiori esponenti del Divisionismo italiano inaugurata lo scorso ottobre

BIELLA - Due pastori che riposano sotto un albero, i riflessi dell’olio sulla tela che domina la parete bianca, i colori spenti di un autunno che sembra vivere ancora. Guardato da vicino, I due pastori nel prato di Mongini (Novembre) di Giuseppe Pellizza da Volpedo e protagonista della mostra «La pittura Divisa: Da Pellizza da Volpedo a Carrà», rivela la sua essenza fatta di linee e tratteggi, di punti accostati e colori scomposti. Ma più ci si allontana, più il quadro sembra riacquistare una sua logica estetica: ed ecco che quei puntini, che ora non si vedono più, lasciano spazio alle sfumature di colore e tutto quanto si ricompone in un realistico paesaggio novembrino.

L'evento
La mostra sui divisionisti italiani, inaugurata il 15 ottobre al Museo del Territorio di Biella e che si concluderà l’8 gennaio 2017, parte proprio da questo dipinto per esplorare gli orizzonti del Divisionismo, corrente che fra l’Ottocento e il Novecento si impose nel panorama artistico italiano grazie al suo stile innovativo della separazione dei punti, delle linee e dei colori, con l’intento di creare un preciso effetto ottico nello spettatore.

L'opera
L’opera di Pellizza da Volpedo, in prestito dalla Galleria d’Arte Moderna di Torino, è solo la prima tappa della mostra, che partendo dal dipinto «ospite» arriva ad esplorare artisti come Emilio longoni, Carlo Carrà, pittore che aprirà le porte alla modernità e alla pittura futurista, fino al biellese Giuseppe Bozzalla.

Il Museo ritrovato
La mostra rappresenta anche l’opportunità di vedere rinnovate le sale del Museo del Territorio Biellese, che proprio lo scorso giugno sono state risistemate ed ampliate: al salone del primo piano si potranno ammirare lavori che vanno dal XII secolo fino alle opere cinquecentesche che mostrano la cultura estetica e il gusto dei collezionisti locali, le collezioni private di dipinti dell’Ottocento e del Novecento, la pittura piemontese e le opere di artisti locali come Lorenzo Delleani fino ai quadri di maestri del calibro di Renè Magritte, Max Enst, Lucio Fontana, Marc Chagall, Joan Mirò.  

Archeologia
Anche la Sezione Archeologia, che mette in mostra il patrimonio cultuale biellese e i reperti storici del nostro territorio, è stata rinnovata: questo inverno è stata infatti inaugurata la nuova sezione «Viaggiare sull’acqua nel Biellese Antico», che vede al centro dell’esposizione una piroga monossile proveniente dal Lago di Bertignano, straordinario reperto risalente all’età romana.