19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Comune di Biella

Furbetti del cartellino: 2 dipendenti licenziati

Concluso il lavoro della commissione disciplinare. Restano aperte 6 posizioni però per la Procura della Repubblica

BIELLA - Due licenziamenti e 21 provvedimenti disciplinari; 10 invece sono "salvi». Questo il bilancio, per ora, della nota vicenda dei "furbetti del cartellino", cioè quei 33 dipendenti dell'amministrazione comunale finiti nell'occhio del ciclone per un indagine della Procura della Repubblica. Questo il quadro ad oggi, emerso dalla conclusione dei lavori della Commissione disciplinare del Comune. Resta invece aperta, naturalmente, la questione legale con l'inchiesta svolta dai carabinieri di cui si occupa la giustizia ordinaria. Per i 21 le sanzioni vanno dalla sospensione dal lavoro (fino a 6 mesi) al richiamo scritto oppure orale.

Giustizia
La Procura della Repubblica infatti aveva chiesto il rinvio a giudizio per 6 persone, mentre l'archiviazione per altre 27. I dipendenti erano praticamente tutti in forza a Palazzo Pella, dove il clima in questi mesi non è stato certo dei più sereni. Le accuse per tutti andavano dalla truffa al falso, sostanzialmente perché le persone timbravano il cartellino che segna le presenze e poi però uscivano per motivi non sempre giustificati o legati al lavoro.

L'assessore al personale
«E' un bene che la vicenda si sia conclusa. Ora tutti possiamo lavorare con maggiore serenità» ha detto l'assessore al personale, Fulvia Zago. La vicenda era emersa nello scorso mese di settembre, creando un grande scandalo, che aveva varcato i confini cittadini. Anche i medi nazionali, infatti, avevano dato ampio risalto ai 33 dipendenti comunali finiti sotto inchiesta.