29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Biella

Chiola contro i sindacati: «In Atap, lavoro e lavoratori rispettati»

Duro comunicato del presidente, durante il confronto per il rinnovo dei contratti integrativi aziendali

BIELLA - Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, a firma del presidente di Atap, Rinaldo Chiola: «In seguito al comunicato stampa, pubblicato su diverse testate giornalistiche locali, con il quale FAISA–CISAL rivolge ad ATAP e alle altre organizzazioni sindacali una serie di accuse relative al confronto in corso per il rinnovo dei contratti integrativi aziendali, riteniamo necessario, pur senza entrare nel dettaglio, smentire alcune affermazioni oggettivamente infondate e gravemente lesive dell’immagine dell’azienda»

Orari di lavoro conformi
«In particolare, dobbiamo ribadire, ancora una volta, che i turni di lavoro del personale ATAP sono rigorosamente conformi alle norme in materia di tempi di guida, lavoro e riposo e, in quanto tali, rispondono ai severi criteri dettati da tali norme a garanzia della sicurezza del servizio e della salute psico-fisica dei lavoratori. Del resto, lo stato di salute psico-fisica del personale aziendale è mantenuto sotto costante osservazione attraverso rigorosi protocolli di sorveglianza sanitaria conformi alle prescrizioni di legge; sotto questo profilo, il medico competente cura con particolare attenzione ogni singolo caso ed ha recentemente confermato l’assenza di situazioni patologiche potenzialmente riconducibili a rischi da stress lavoro-correlato. Si evidenzia che, quando FAISA–CISAL parla di «giornate di lavoro che arrivano, per una incidente percentuale, fino a dodici, tredici, quattordici ore», omette volutamente di specificare che non si tratta di lavoro effettivo, ma di «nastro lavorativo» cioè del tempo che intercorre fra l’orario di inizio e l’orario di fine del turno che include, quindi, le pause intermedie, secondo modalità di organizzazione del lavoro applicate in qualsiasi azienda del settore».

Massima efficienza
«Le attuali turnistiche del personale ATAP rappresentano il risultato di un attento lavoro che, nel pieno rispetto delle norme e del contratto, garantisce la massima efficienza possibile alla luce della struttura dei programmi di esercizio; la richiesta di FAISA–CISAL di limitare il nastro lavorativo ad un massimo di 11 ore determinerebbe, a parità di lavoro da svolgere, la necessità di un maggior numero di turni e la conversione di contratti a tempo pieno in contratti part-time (cosa oggettivamente impossibile senza il consenso dei lavoratori) con un consistente aggravio di costi.  Si tratta dunque di una rivendicazione palesemente irrealizzabile e strumentale, tant’è vero che successivamente la stessa FAISA–CISAL è passata a sostituire la richiesta di ridurre il «nastro lavorativo» con la richiesta di un maggior indennizzo ai lavoratori".

Gestione
«Di fronte alle richieste di FAIS –CISAL, non possiamo che ricordare i principi sui quali deve fondarsi la corretta amministrazione di una azienda, tanto più se pubblica: in particolare, l’attenzione verso una gestione efficiente, tale da garantirne la continuità nel tempo e la competitività sul mercato, e questo proprio al fine di tutelare il personale. In un mercato sempre più aperto alla concorrenza e in un contesto politico e normativo sempre più orientato alla razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche inefficienti, le aziende che non applichino rigorosamente tali principi sono destinate a scomparire; che ne sarà allora dei lavoratori e della «stabilità delle loro famiglie»? Un sindacato che, a dispetto di una congiuntura dominata dalla crisi economica e dalla disoccupazione, prometta ai lavoratori l’impossibile per acquisire facili consensi, si assume una grave responsabilità. I lavoratori ATAP devono sapere che l’azienda continuerà a promuovere il dialogo con tutte le sigle sindacali che siano disposte a condividere gli obiettivi funzionali alla garanzia della stabilità e continuità della società».