28 marzo 2024
Aggiornato 20:00
Sociale

«One way only», le scuole alla mostra sulle migrazioni dello Spazio Cultura

Il fotoreportage di Stefano Schirato sui movimenti migratori diventa occasione per raccontare storie di vita dura alle giovani generazioni

BIELLA - Continua il successo della mostra «One way only. Senza voltarci indietro» il fotoreportage di Stefano Schirato sulle migrazioni lungo la rotta balcanica realizzato per Caritas nazionale. Oltre 280 i visitatori ad oggi per l’esposizione che sarà aperta sino al 25 aprile 2017 presso lo Spazio Cultura di via Garibaldi. La mostra si inserisce in un ampio progetto di riflessione sul tema delle migrazioni e racconta del lungo viaggio, fisico e spirituale, che i migranti affrontano per giungere in Europa.

Un fiume sempre più grande fatta di singole storie
Un viaggio inseguendo la via di un fiume sempre più grande e impetuoso, un fiume incredibile di persone in marcia, dalla Siria, dall'Iraq, all'Afghanistan. Sono anziani e giovani, bambini, famiglie intere, in cerca di una via verso il nord Europa. Verso la libertà. Verso un futuro possibile. Il fotoreporter Stefano Schirato, con il contributo di Caritas Italiana, ha seguito il loro cammino lungo la rotta balcanica. Attraverso le sue immagini ha dato un volto ai migranti e una voce alle loro storie, per ricordare che quella che sembra una marea indefinita di persone è una realtà fatta di singole tragedie, di singoli individui. Persone come noi.

Il racconto di un evento epocale
«La prima volta che ho letto 'Solo andata' di Erri De Luca, sono rimasto in silenzio per un bel pezzo. Ancora non avevo deciso di affrontare il tema dei migranti. Penso, in fondo, che questo lavoro, figlio di 3 viaggi lungo la rotta balcanica, è anche un po’ merito suo – spiega Schirato – Ho scelto di partire perché ho sentito, nel profondo, la necessità di assistere con i miei occhi a questo evento epocale, esserne parte e raccontarlo come mi riesce spontaneo fare, con la mia macchina fotografica. L’idea principale era di mostrare le storie e le emozioni dei migranti. La disperazione. La gioia. La soddisfazione. La paura. Sullo sfondo, il viaggio, il loro passaggio, le migliaia di schiene e di piedi che calpestano sentieri e attraversano binari. L’ immensa moltitudine si tramuta in una galleria di volti, che rappresentano la varietà dei loro sentimenti: gli occhi disperati di una donna tra la folla; il gesto amorevole di un padre che sorregge il figlio disabile; il pianto ininterrotto dei bambini. Le mie fotografie sono sempre il frutto di un coinvolgimento e di una presa di posizione. Le ho avvicinate, queste persone. Le ho conosciute e ascoltate e abbracciate, mi sono mescolato a loro e da loro mi sono fatto catturare. Vorrei che le mie immagini facessero muovere lo spettatore, dalla dimensione generale di quello che sembra un fiume infinito e indefinito di persone, ad una dimensione più privata, dove ogni singolo individuo è parte di una tragedia più ampia». Il risultato è costituito da 30 immagini in bianco e nero dalla grande forza evocativa e dall’alto contenuto epico: dietro ogni immagine, grazie all’abilità e alla sensibilità del fotografo, si può leggere la storia che dà vita a quel particolare racconto di vita, una grande occasione per conoscere più da vicino questo esodo epocale che avviene a due passi da noi e per cercare di comprenderlo al di là dei luoghi comuni.

Visite guidate e testimonianze importanti
Al fine di sensibilizzare le giovani generazioni al tema è prevista la possibilità di effettuare visite guidate riservate per le scuole (molte le adesioni già pervenute) arricchite dalla straordinaria testimonianza di Husnain Butt, rifugiato pakistano che ha affrontato la rotta balcanica e che oggi sta compiendo un esemplare percorso di integrazione nel Biellese (info e prenotazioni: Spazio Cultura 015 0991868). Ingresso libero. Orari: dal lunedì al venerdì 10,30/12,30 – 16,00/17,30, sabato, domenica e festivi 16-19. Chiuso il giorno di Pasqua.