19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Pallacanestro Biella

«Sono soddisfatto. Nei playoff, però, ancora più energia»

Parla coach Michele Carrea dopo l'agevole successo di ieri al Forum contro Scafati

BIELLA - Queste le dichiarazioni rilasciate da coach Michele Carrea in conferenza stampa nel post partita di Angelico Biella-Givova Scafati 85-69.

Partite difficili
«Non è mai facile approcciare a queste partite perché siamo a fine campionato e definiscono i contorni finali delle classifiche. Ci sono squadre che rischiano la coda dei playout, altre che si giocano la retrocessione diretta o il poter continuare la stagione ai playoff. Noi eravamo pronti alla battaglia. L'assenza di Dobbins ha condizionato il loro playmaking: per tutta la partita Scafati ha dovuto giocare con un play che conosce questo campionato da poco e giocava la sua seconda partita. Siamo stati bravi a sfruttare questo punto di debolezza a nostro vantaggio e aggredire la palla per tutto l'incontro. Farlo ha richiesto un dispendio energetico importante. Lo specchio della partita sono i 23 punti concessi agli avversari nei primi due quarti; difficilmente in casa segniamo meno di 23 punti, quello era il canale in cui volevamo indirizzare la partita. Ancora una volta questo gruppo ha dimostrato disciplina e identità e ne siamo soddisfatti».

Bravi ad attaccare i loro punti di forza
«Lo spazio che volevamo attaccare oggi era il roll di Tessitori perchè avevamo visto che nel fare i rollanti loro avevano dimostrato qualche debolezza, sia nella partita contro Tortona sia con Eurobasket e Casale. Quello era l'argomento forte. Per passare la palla a Tex che rolla va bene giocare il pick and roll con Ferguson ma anche con Venuto, che forse addirittura nel passare la palla fuori dal pick and roll è un po' più bravo. Questa era la chiave. Anche Wheatle è un giocatore abbinabile a De Vico senza alcun problema, soprattutto da un punto di vista difensivo. Quando dico disciplinati intendo questo. Siamo stati bravi ad attaccare i loro punti di forza. Non ci aspettavamo la fragilità sulla gestione del possesso da parte di Barton, figlia - credo - del fatto che è un rookie e che si è trovato a giocare davanti a una cornice di pubblico importante con tanta posta in palio. Credo che Scafati sapesse che sostituire Naimy con così poche partite da giocare poteva essere un grosso problema. Siamo stati bravi a punire qualche intercezza di troppo nella sua gestione del pallone».

Hall e Ferguson a disposizione della squadra
«Di partite in cui Ferguson e Hall si sono messi a disposizione dei compagni me ne ricordo più di una anche in altri momenti della stagione. Il fatto che oggi la gestione delle responsabilità offensive sia stata suddivisa tra molti giocatori non deve farci pensare che in un'eventuale gara 5 degli ottavi di finale playoff si possa giocare questo basket. È chiaro che quando si alza il ritmo e si alza la posta in palio il pallone deve andare ai giocatori che hanno questo ruolo e hanno questo tipo di responsabilità nel dna. Con Scafati Tessitori è stato molto bravo a punire uno spazio che c'era, altre volte questo spazio lo tolgono e magari abbiamo piu tiri aperti per De Vico, altre ancora per Udom. Questa è una caratteristica che oggi si è vista come in tante altre gare, a Latina, in casa con Rieti, a Casale con Tortona. Ricordo altre partite in cui gli italiani sono stati catalizzatori dei possessi».

Play off? Ancora più energia
«Affrontare un playoff vuol dire mettere in campo più energia. Nel girone Est non c'è più fisicità. A Est ci sono sicuramente roster più lunghi, se si guarda al mercato oggi le trattative riguardano solo squadre dell'altro girone. A Est ci sono roster lunghi che si stanno ulteriormente allungando in vista dei playoff. Non è una questione di fisicità; il playoff di per se aumenta la fisicità di qualsiasi squadra. Questa regular season è spaventosa, a livello di identità difensiva e offensiva costruita siamo a un ottimo livello. Cosa ha in più il playoff? Il playoff ha la necessità di mettere qualcosa che gli altri non si aspettano, perché in una serie di cinque partite essere troppo prevedibili può rivelarsi svantaggioso. È poi nella testa di qualsiasi giocatore si parla di extra sforzo, perché la regular seasan finisce e cominciano partite che non era scontato giocare. Quanto saremo bravi a produrre novità ed extra sforzo lo scopriremo vivendo. Ora stiamo chiedendo a noi stessi di non guardare la classifica, di non pensare che la domenica si stia giocando solo per i due punti ma anche per tenere il più alto possibile il livello della tensione. Non si può pensare di spegnere l'interruttore: quando succede non c'è playoff che tenga per riaccenderlo. L'interruttore spento diventerebbe un grosso problema».