19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Politica

Furbetti del cartellino, sindacati: «Per Cavicchioli esistono figli e figliastri»

Si riaccende la polemica sulla bufera che alcuni mesi fa ha investito il Comune di Biella. Cgil e Cisl attaccano il sindaco accusandolo di utilizzare due pesi e due misure tra dirigenti e impiegati

BIELLA – Dopo la bufera che ha investito il Comune riguardo la vicenda dei «furbetti del cartellino», la polemica si riaccende con una dichiarazione del segretario della Funzione pubblica della Cgil, Mario Paonessa che accusa il sindaco Marco Cavicchioli di utilizzare due pesi e due misure nel prendere provvedimenti nei confronti dei dipendenti comunali. La polemica è affidata ad un comunicato, a firma anche del sindacato della Cisl.

L'accusa
«Come volevasi dimostrare – attacca Mario Paonessa - per la giunta Cavicchioli esistono figli e figliastri. I figliastri: a fine settembre 33 dipendenti del Comune di Biella sono accusati a vario titolo per truffa in danno dello Stato, peculato e falso, a metà ottobre, durante un incontro sulla vicenda, il Sindaco promette che dopo i dipendenti si interverrà anche sulla dirigenza. L’indagine ha il suo corso e, dal punto di vista disciplinare, il Comune di Biella attiva le procedure sanzionando alcuni dipendenti (il numero da 33 è sceso considerevolmente). Il figlio: il dirigente responsabile del settore nel quale sono avvenuti i comportamenti dei dipendenti sanzionati non viene minimamente toccato. La vicenda ha dell’incredibile. Infatti o non sapeva quello che succedeva e quindi va perseguito per omessa vigilanza oppure sapeva, ha taciuto e va perseguito ugualmente. Un pugno in faccia alla dignità dei semplici lavoratori del Comune di Biella, che ogni giorno operano onestamente per fornire i migliori servizi ai cittadini. Forte con i deboli e debole con i forti!».

La vicenda
L'inchiesta giudiziaria, risalente ad alcuni mesi fa, inizialmente aveva visto coinvolte ben 33 figure professionali del Comune, principalmente impiegati e dirigenti in forza a Palazzo Pella e nei magazzini di via Ivrea. La vicenda, emersa nello scorso mese di settembre, aveva creato un grande scandalo, che aveva varcato i confini cittadini per poi subire progressivi ridimensionamenti fino a sfociare in due licenziamenti e 21 provvedimenti disciplinari; 10 dipendenti invece si erano salvati.

La parola al Sindaco
In una nostra intervista Marco Cavicchioli aveva dal canto suo risposto ad ogni nostra domanda con un sostanziale no comment: «Ci siamo trovati di fronte ad una serie di segnalazioni su presunte inadempienze e violazioni da parte di alcuni dipenendi e abbiamo interessato la magistratura, come nostro dovere. Fine. Abbiamo solo fatto il nostro compito di pubblici ufficiali, nell'esercizio delle nostre funzioni. Tutto qui».