20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Celebrazioni

XXV Aprile, a Biella la festa è un giorno prima

Ieri la ricorrenza della Liberazione dalla dittatura nazi-fascista. Le parole del sindaco Cavicchioli: «Oggi liberi grazie al sacrificio di quegli uomini». In Provincia 667 vittime

BIELLA - I portici di palazzo Oropa hanno ospitato, come di consueto, la prima parte della cerimonia di commemorazione della festa della Liberazione a Biella, «una festa che cade il giorno prima» ha ricordato il sindaco Marco Cavicchioli «perché, come ho ricordato a un non biellese proprio poco fa, la nostra città si liberò un giorno prima, e da sola».

Le autorità
I gonfaloni delle associazioni combattentistiche e d'arma hanno fatto da corona al piccolo palco e al picchetto d'onore, che ha presieduto alla posa della corona d'alloro ai piedi della lapide che ricorda la motivazione del conferimento della medaglia d'oro al valor militare alla città. Cavicchioli, insieme al presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo, alla prefetto Annunziata Gallo e ai senatori Nicoletta Favero e Gianluca Susta e a una rappresentanza dei sindaci del territorio, hanno ascoltato sull'attenti le note del Silenzio, che ha commemorato le 667 vittime della guerra partigiana in provincia. «Il loro è un lascito morale, prima ancora che militare - ha ricordato il sindaco -. Ebbero il coraggio di ribellarsi all'occupazione nazista e al regime fascista, pronti a pagare un prezzo altissimo per restare fedeli al loro ideale di libertà. Dobbiamo ringraziare loro se oggi possiamo apprezzare il valore della democrazia, un valore che non è così scontato e nemmeno così antico, visto che ne abbiamo beneficiato solo negli ultimi cento anni, dopo una storia fatta di regimi o, al massimo, di oligarchie».

La parola dell'Anpi
Simile il richiamo fatto dal presidente Anpi Gianni Chiorino, che ha ricordato come le firme sotto la Costituzione repubblicana fossero del liberale Enrico De Nicola, presidente della Repubblica, del comunista Umberto Terracini, presidente dell'assemblea costituente, e del democristiano allora presidene del consiglio Alcide De Gasperi, "le diverse anime", ha precisato "dell'antifascismo». Chiorino ha speso parole anche per il presidente partigiano Sandro Pertini, colui che appuntò sul gonfalone di Biella la medaglia d'oro al valore per la lotta della Resistenza, per le donne che contribuirono alla Liberazione e per i militari che dopo l'8 settembre 1943 scelsero di opporsi al fascismo. «Nella prossima nuova sede dell'Anpi a Villa Schneider - ha detto - troneggerà un grande collage di immagini, con i volti dei 667 caduti della lotta partigiana. In quella serie di fotografie sono tante quelle con il cappello da Alpino, da Bersagliere, da Aviatore. Non dobbiamo dimenticare il loro sacrificio».

Seconda parte
La seconda parte delle commemorazioni del 72° anniversario della Liberazione si è svolta con la fiaccolata da Villa Schneider a piazza Martiri e piazza San Giovanni Bosco, teatro di due eccidi dei nazifascisti.