Alessandro Barberis Canonico: «Cerchiamo informatici ma rifiutano stipendi da 3000 euro»
L'AD dell'azienda di Pratrivero riflette sul lavoro e su una fetta di giovani spaventata dal settore manifatturiero che invece, secondo l'imprenditore, potrebbe dare loro molte opportunità.
BIELLA – Un'impresa tra le più antiche d'Italia, sicuramente il più antico lanificio del nostro Paese con oltre 350 anni. Sono sempre stati lì, nello storico stabilimento di Pratrivero a realizzare i loro tessuti pregiati. Otre 430 sono i loro dipendenti, 40 gli agenti nel mondo, 2 stabilimenti nel biellese all’avanguardia per tecnologia e metodi gestionali. Vitale Barberis Canonico è tra le prime aziende al mondo nella produzione di tessuti Made in Italy sia in termine di valore sia di quantità, ed è il principale esportatore a livello globale. Dunque di heritage, innovazione ed eleganza se ne intendono da sempre oltre che di numeri per far funzionare la loro azienda: nel 2016 sono stati raggiunti i 9,5 milioni di metri, e il fatturato è salito a 150 milioni di Euro (rispetto ai 135 milioni del 2015). Nonostante tutto questo anche loro che hanno fatto indossare i loro tessuti da Gianni Agnelli, George Bush è Hu Jintao, fanno fatica a trovare informatici su piazza.
Cerchiamo informatici ma non li troviamo
Parliamo di stipendi che arrivano anche a 3000 euro al mese ma, nonostante questo, in un paese con il tasso di disoccupazione del 40 per cento, ci sono giovani che rinunciano a questo tipo di impieghi specializzati. Lo ha raccontato davanti alle telecamere di Klaus Davi, all'interno della sua inchiesta sul Made in Italy, l’ingegner Alessandro Barberis Canonico, Ad dell’azienda di Pratrivero: «Noi a volte vediamo che ci sono stipendi tecnici di primo ingresso, tipo informatici che partono da 3000 euro al mese netti. Stiamo cercando informatici, perché sviluppiamo i nostri software all’interno. E non riusciamo a trovarli. E partiamo da cifre di quel livello, anche più alte, come primo impiego, perché è difficile trovare un programmatore capace, bravo sul territorio, disposto a venire in questo settore».
Il manifatturiero che spaventa
Alessandro Barberis Canonico continua con un'interessante riflessione: «Spaventa il manifatturiero e, secondo me, non è solo un problema nostro. Se uno parla di marketing, comunicazione e vendite, diciamo che è molto più trendy. La vecchia tintoria sporca, di macchinari in cui le lavorazioni si facevano a mano, oggi non esiste più. Oggi praticamente c’è gran parte dell’automazione. Questa è l’immagine che forse noi dovremmo cercare di trasmettere ai ragazzi, a cui è rimasta probabilmente l’immagine dei loro genitori. Risultato? Nei prossimi 5 anni il 20 per cento della forza lavoro andrà in pensione. Sul territorio ci saranno 2000 figure carenti, che andranno formate. L’Unione Industriale si è già attivata per far fronte a questo problema». Insomma, le nuove generazioni non riescono a cogliere una grande opportunità, in un'Italia, la nostra, dove l'artigianato di lusso resta fra i settori trainanti e invidiati da tutto il mondo, dal valore di milioni di euro. Di seguito l'intervista di Alessandro Barberis Canonico rilasciata a Klaus Davi.
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