Voucher, stangata per le imprese agricole di Biella e Vercelli
Uno strumento vitale per diverse aziende che vivono anche di lavoro stagionale. Coldiretti chiede un sistema alternativo nel più breve tempo possibile
BIELLA – Un drastico stop per il lavoro dei lavoratori stagionali o occasionali nelle nostre campagne e non solo; anche negli agriturismi e negli spacci delle imprese agricole, con costi insostenibili per gli imprenditori. L'effetto voucher colpendo duramente il settore con effetti a catena, che culmineranno con la prossima vendemmia (periodo in cui sono maggiormente utilizzati sul nostro territorio).
Uno strumento necessario e vitale
L’impiego dei voucher è vitale per l’agricoltura, settore che evidentemente non ne abusa, in quanto ne utilizza solo l’1,6%. Una quota che rimane in ogni caso vitale e stabile nell’ultimo quinquennio. L’agricoltura è l’unico settore rimasto praticamente fedele all’originaria disciplina «sperimentale» con tutte le iniziali limitazioni: solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito. Nel solo 2016, sono stati venduti 134.065 milioni di buoni per il lavoro accessorio con una crescita del 24% sul 2015. In agricoltura sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo rispetto all’anno precedente e più o meno gli stessi del 2012, per un totale di oltre 380 mila giornate di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori.
Necessaria la creazione di un'alternativa
«L’abrogazione fa perdere opportunità di lavoro a giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati nelle attività stagionali in campagna nelle nostre due province - sottolinea il presidente di Coldiretti Vercelli Biella Paolo Dellarole - Occorre ora individuare una valida alternativa perché, con l’abrogazione della disciplina del voucher, il sistema agricolo è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi rischia, in assenza di interventi adeguati, di andare perduto. Pertanto, a fronte dell’abrogazione del voucher, diviene indispensabile costruire ex-novo uno strumento che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori».
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