20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Biella

Nuovo emporio per i poveri. E i vestiti sono nuovi

Inaugurato un magazzino aperto a tutte le associazioni di solidarietà del territorio. Nel progetto "cappotto di Robespierre" la collaborazione di aziende che assicurano la donazione di abiti e scarpe

BIELLA - Martedì 6 giugno è stata inaugurata la sede di Biella dell'emporio di abbigliamento del progetto "cappotto di Robespierre" destinato alle realtà solidali del territorio biellese. L'idea, che ha visto la luce in meno di sei mesi, permetterà di tenere sotto controllo e gestire al meglio il flusso di prodotti di cui si occupa. Non si tratta di un luogo di distribuzione diretta alle famiglie in difficoltà ma di un'occasione per le associazioni interessate di utilizzare, secondo necessità, uno spazio dove è possibile raccogliere e gestire capi di abbigliamento, scarpe ed accessori nuovi donati da imprese del territorio.

Perchè questa iniziativa
Lo scopo del progetto è duplice: da un lato migliorare la qualità e la quantità di prodotti nuovi utili alle famiglie e persone in condizione di povertà che vivono nel Biellese, dall'altro aiutare le associazioni locali ad alleggerire il carico di lavoro perchè possano concentrarsi di più sulla relazione con le persone.

Le aziende che hanno contribuito
Il progetto Robespierre è stato finanziato da ConTe (Biella scarpe), Fondazione CRBiella, Banca Simetica e Bonprix, anche co-promotore dell’iniziativa del progetto. Sono promotori e gestori del progetto L'Associazione Underground, Caritas diocesana, Orso Blu, Coop. Orso Blu, Coop Anteo. I primi prodotti, già catalogati e disponibili, sono stati donati dalle aziende Bonprix, ConTE scarpe e calzature e Orso Blu.

Il protagonista
«Da anni Bonprix dedica ampio spazio alla solidarietà sociale che si esprime soprattutto nei confronti del territorio, con supporti ad iniziative specifiche in collaborazione con le istituzioni e gli enti locali – spiega Stephan Elsner, direttore generale Bonprix Italia -. In questo ambito, la nostra azienda ha scelto di dare un aiuto a quelle situazioni di bisogno ed emergenza, con l’obiettivo di rendere la vita migliore a chi è in stato di reale necessità e dando la priorità ai progetti con un alto valore di concretezza. Proprio in questa direzione, qualche anno fa è nato in azienda il Comitato Solidarietà composto da dirigenti e dipendenti che hanno il compito di mettere al servizio della comunità le competenze logistiche e organizzative dell’azienda  nel quadro delle direttive destinate alla Responsabilità Sociale di Azienda».

Il progetto
«Con Caritas in particolare - spiega Sandro Zai, responsabile della logistica Bonprix Italia – è nata la collaborazione per «Il cappotto di Robespierre». Il progetto ha lo scopo di distribuire le risorse destinate a chi ha più necessità, attraverso un programma di smistamento che consente di conoscere sempre la disponibilità e la reperibilità dei capi. Un’iniziativa pilota che può essere adottata anche a livello regionale e su scala più ampia. Mettere a sistema le risorse è infatti il primo passo per essere più efficienti e più efficaci anche nel campo della solidarietà. Oltre al supporto tecnico e organizzativo, Bonprix, che veste circa 2 milioni di clienti, ha deciso di donare alcuni dei suoi capi di abbigliamento, espressione di una moda democratica che coniuga stile, praticità e convenienza»