19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Antichità

Andrea Cavallo: «Ecco la storia di un ritrovamento molto importante per la storia biellese»

A volte il caso ci mette davanti ad episodi fortunati; come l'episodio accaduto 30 anni fa all'antiquario che riguarda molto da vicino il Santuario di Oropa

BIELLA – Una storia dal sapore antico quella del ritrovamento delle icone settecentesche del sacello della Madonna d'Oropa. Andrea Cavallo era un giovane antiquario quando ricevette la telefonata concitata di due storiche antiquarie della città che lo chiamavano con un urgenza a liberare uno dei loro magazzini da cui erano state sfrattate. Il locale era stracolmo di ogni genere di oggetto, soprattutto di stampo religioso, a causa delle decine di anni di accumulo delle due donne. Tra questi oggetti, una volta liberato lo spazio c'erano anche due placche in gesso con due santi ritratti al centro che rappresentano una scoperta estremamente interessante per Biella. I due oggetti, di cui si erano perse le tracce, sono le icone del sacello della Madonna di Oropa risalenti al 1794 fabbricate in legno e gesso meccato, quindi argentate e poi successivamente dipinte di un sottile velo dorato. Queste icone sostituirono quelle del '600 in argento che erano state vendute per finanziare la guerra che i Savoia stavano conducendo contro i francesi. L'icona in questione durò fino al 1863 anno in cui fu costruita quella che oggi possiamo ammirare al museo del Santuario di Oropa.