29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Tessile ed Economia

Biellese, segnali di ripresa grazie all'export

Congiuntura industriale, produzione su nel terzo trimestre. Bolli (Uib): «Servono aiuti alle piccole e medie imprese».

BIELLA - Prosegue la fase di ripresa dell’industria manifatturiera piemontese. Grazie all’ottimo andamento del comparto dei mezzi di trasporto, anche nel III trimestre 2014 il tessuto imprenditoriale regionale ha manifestato complessivamente una crescita tendenziale della produzione industriale pari a +2,3%. La variazione positiva realizzata nel periodo luglio-settembre 2014 segue i risultati incoraggianti registrati nei primi due trimestri dell’anno: l’ouput delle imprese manifatturiere regionali era già cresciuto, infatti, del 3,5% nel I trimestre e del 4,2% II trimestre 2014 (su base annua). Il risultato del III trimestre 2014 appare ancora più significativo se si tiene conto del fatto che la variazione viene calcolata rispetto al III trimestre 2013, primo periodo di crescita della produzione industriale piemontese dopo ben 7 trimestri di contrazione.

Lo studio. Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dalla 172ª «Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera» realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2014 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2014, e ha coinvolto 1.211 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 92.219 addetti e un valore pari a circa 45 miliardi di euro di fatturato. Buona la performance della Provincia di Biella che, grazie alla crescita delle industrie tessili, incrementa il proprio output dello 0,7%.

Il commento. «I dati fotografano una timida ripresa della produzione industriale biellese - commenta Marilena Bolli, presidente dell’Unione Industriale Biellese - che è trainata, ancora una volta, dal dinamismo dell’industria manifatturiera del tessile e abbigliamento grazie alla sua forte vocazione all’export. E’ dunque su questo, sul supporto alle imprese che vogliono presidiare le nicchie di mercato internazionale, che è necessario intervenire per dare nuovo slancio alla nostra economia: un sostegno che è ancora più importante se si rivolge alle aziende di piccole e piccolissime dimensioni, poco strutturate per affrontare da sole le azioni di internazionalizzazione, ma «grandi» nella creazione e innovazione del made in Italy».