18 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Dopo il rave, ricordo

«Aiazzone? Poteva essere come Berlusconi»

L'amico Sandro Delmastro: «Un carattere non facile, ma capace di visioni e intuizioni imprenditoriali eccezionali»

BIELLA - «Giorgio Aiazzone è stato il più grande imprenditore biellese del dopoguerra. Non ci sono dubbi». Sandro Delmastro, avvocato, politico e grande amico dell’imprenditore del mobile morto in un incidente aereo nel 1986, ha le idee chiare. Molto chiare. «Sono tantissimi gli aneddoti che potrei raccontare su di lui, per fotografare la sua lungimiranza e le sue capacità di uomo d’affari - aggiunge -. Ne cito uno: nei primi anni Ottanta del secolo scorso, quando stava tirando su la città del mobile oggi assaltata dal popolo dei rave, mi diceva: sai che dovrei costruire uno spazio analogo in Polonia… Oppure, addirittura, in Russia. Perché in futuro i clienti arriveranno dall’Est. Io lo prendevo per pazzo. Perché il socialismo reale non dava segni di cedimento… Pochi anni dopo, invece, è venuto giù tutto… Ora io non so come facesse ad avere certe intuizioni, forse perché amando leggere, comprava e si documentava con riviste straniere, fatto sta che ci aveva visto giusto. E alla grande. Ecco, Giorgio Aiazzone era un uomo così, certo con un carattere non facile, ma capace di visioni straordinarie. Ragionava su scala mondiale a differenza di chi non vede oltre il proprio orticello».

Nel Biellese fu sempre osteggiato
«Nel Biellese fu sempre osteggiato. Perché ancora negli anni Ottanta tutto ciò che non era tessile veniva snobbato o non ritenuto all’altezza dall’aristocrazia industriale del territorio - aggiunge Delmastro -. Invece Aiazzone era già allora avanti a tutti gli altri. Disprezzato da taluni perché ritenuto un mercante era invece capace di visioni industriali su larga scala, a differenza proprio di chi lo criticava».

Aiazzone? Poteva essere come Berlusconi
«Aiazzone poteva sicuramente essere al posto di Silvio Berlusconi - conclude Delmastro -. Sto ovviamente facendo una battuta, nel senso che la politica è un terreno complesso e non so come se la sarebbe cavata Giorgio Aiazzone, che aveva anche dei limiti oltre a tantissimi pregi. D’altronde chi negli anni Ottanta avrebbe previsto all’imprenditore lombardo Silvio Berlusconi un futuro da statista come ha avuto negli anni a venire? Seguendo questo ragionamento, con un pizzico di gusto della provocazione, possiamo certamente dire che Aiazzone aveva qualità e capacità molto simili all’imprenditore Silvio Berlusconi. E quindi…».