29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Guardia di Finanza

False fatture, imprenditore biellese nei guai

Denunciato per frode fiscale: soldi per gare d’auto mai avvenute mediante l’ausilio prevalente di una società di diritto sammarinese ed altre società nazionali.

BIELLA - Nell’ambito dell’attività operativa volta alla tutela delle entrate fiscali, la Guardia di Finanza ha eseguito una verifica fiscale nei confronti di una società di capitali operante nel settore laniero.  La verifica fiscale ha preso spunto da una complessa attività di indagine nell’ambito di false sponsorizzazioni nelle gare automobilistiche che ha coinvolto, tra gli altri, anche l’impresa biellese. Infatti, gli approfondimenti investigativi effettuati dai militari hanno permesso di scoprire che il soggetto biellese verificato annotava nella propria contabilità costi fittizi per abbattere il proprio reddito, mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, relative a sponsorizzazioni sportive apparentemente effettuate in occasioni di gare automobilistiche di fatto mai eseguite, emesse da una società cesenate ideatrice di una frode funzionale al trasferimento in territorio estero, prevalentemente nella Repubblica di San Marino, di disponibilità finanziarie sottratte all’imposizione tributaria.

SOGGETTI FITTIZI CREATI AD HOC - La frode, infatti, veniva perpetrata attraverso l’emissione e anche l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, effettuate attraverso società predisposte allo scopo, operanti nel settore delle sponsorizzazioni delle gare automobilistiche mediante l’ausilio prevalente di una società di diritto sammarinese ed altre società nazionali, «missing traders». Soggetti fittizi creati ad hoc per realizzare scambi commerciali esclusivamente cartolari, senza assolvimento degli obblighi fiscali di versamento delle imposte dirette e dell’Iva. La verifica fiscale effettuata ha consentito, altresì, di rilevare violazioni amministrative connesse alla contabilizzazione di costi da ritenere indeducibili perché privi dei requisiti di certezza ed inerenza per un totale di 154 mila euro e I.V.A. dovuta per circa 25 mila euro. L’imprenditore è stato deferito alla Procura della Repubblica per il reato di dichiarazione fraudolenta.