23 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Tesori nascosti

Cappelli biellesi in mostra su Google

Grazie all'intervento della Camera di Commercio di Biella di questi tesori d'ora in poi farà parte anche la tradizione dei cappellifici biellesi della Valle Cervo.

BIELLA - Cos'hanno in comune i cappelli della Valle Cervo, le fisarmoniche di Vercelli, le campane di Agnone – nei pressi di Isernia – e i pupi siciliani? Di sicuro non la geografia, anche se su Vercelli si può fare una deroga. Almeno non per noi dell'italico stivale. Ma per un pubblico più ampio, quello worldwide della rete, sono tutti assimilabili al nostro Paese. Detta meglio: li uniscono le radici artigianali squisitamente made in Italy, una merce molto ricercata all'estero.

Come conseguenza diretta li unisce anche www.google.it/madeinitaly. Il portale studiato ad hoc per promuovere le eccellenze italiane e realizzato, come facilmente intuibile, da Google, insieme al ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, a Unioncamere, all'Università Ca’ Foscari e alla Fondazione Symbola, raduna tra le sue pagine già 150 realtà produttive di rilievo, alle quali si unisce da oggi anche il cappello biellese, nella specificità delle produzioni della Valle Cervo.

I cappellifici qui «siedono» accanto ad altre due eccellenze locali già entrate a far parte dell'olimpo della piattaforma digitale del Google Cultural Institute: tessile e riso della Baraggia.

Il sistema di promozione è semplice e mirato: aprendo il link www.google.it/madeinitaly ci si trova davanti ad una cartina d'Italia punteggiata da tante bandierine blu, ognuna delle quali rappresenta un'area. Cliccando sulla zona d'interesse si accederà senza fatica ai «tesori nascosti, alle passioni e alle tradizioni del made in Italy» tanto per citare il sito, di quella stessa area, corredate da informazioni utili e notizie curiose.

Grazie all'intervento della Camera di Commercio di Biella di questi tesori d'ora in poi farà parte anche la tradizione dei cappellifici biellesi. Specializzate nelle produzioni di altissima qualità, già nel 1700 riconosciute come le migliori insieme alle francesi di Lione, le aziende biellesi seppero imporsi sul mercato grazie alla cura puntigliosa applicata a tutte le fasi di lavorazione. Oggi a tenere viva l'arte del cappello sono rimaste tre aziende, il Cappellificio Biellese, l'Artigiana Cappellai e il Cappellificio Cervo. Quest'ultimo, fondato nel 1862, conserva ancora l'intera filiera produttiva e riunisce i marchi Bantam, Cappellificio Cervo e il più noto Barbisio, presente in department stores e boutique attentamente selezionate in Italia, Giappone ed Europa.